Cerca
Close this search box.

Trump compra la Muraglia cinese per il confine col Messico: “Costa un decimo di quelle originali”

Trump compra la Muraglia cinese per il confine col Messico: "Costa un decimo di quelle originali” - Lercio

Eyebrows City (Oklahoma) – Clamorosa rivelazione da parte del nuovo Presidente americano Donald Trump, che intervistato a margine di un convegno per la protezione ambientale, in cui si è discusso di due temi fondamentali per la salvezza del pianeta (ovvero quale sia il contenitore giusto in cui buttare la siringa dopo che è stata fatta l’iniezione letale al negro di turno nel braccio della morte e come risparmiare proiettili quando si spara ad un americano caucasico che non ci sta simpatico), ha risposto stupendo tutti. Alla domanda del giornalista Mark Work della testata The fact of Today, che gli chiedeva chiarimenti sulla levitazione del prezzo del muro al confine col Messico rispetto alle dichiarazioni iniziali, soprattutto dopo l’affidamento dei lavori ad una ditta italiana, il Presidente ha replicato con il suo solito piglio fermo: “Purtroppo come era prevedibile, i poteri forti, fra cui le lobbies del cemento e dell’acciaio e quella delle persone con un cervello, si sono messe di traverso, cercando di ostacolare il mio progetto, facendo alzare a dismisura i prezzi delle materie prime utili alla costruzione del muro. Ma io non sono uno che si ferma facilmente e quindi ho subito pensato ad una soluzione alternativa più economica: comprerò il muro più lungo e longevo al mondo, la Grande Muraglia Cinese. Usato sicuro con altri 2000 anni di garanzia (fonte e-bay). E come tutte le cose fatte dai cinesi, sono uguali agli originali, ma costano un decimo”.

Il Presidente ha poi spiegato che i suoi piani iniziali erano diversi (“Ero intenzionato ad invadere la Cina e a trasferisci il Messico. I costi sarebbero stati minimi, soprattutto in termini di vite umane, dato che l’esercito americano è formato in gran parte da giovani negri ed ispanici, ma ho dovuto trovare un’altra soluzione”) ma lo spostamento del Messico in Cina avrebbe richiesto un dispiego di energie significativo, e la necessità di richiamare il 90% delle truppe impegnate in guerre portatrici di pace. Il che sarebbe stato un disatro per il mercato della ricostruzione e Dick Cheney non avrebbe gradito. 

Donald Trump ha dunque chiosato: “Io sono uno che impara dalla storia e non commette due volte lo stesso errore. Non mi farò fregare come fece Hitler che invece di fermarsi dopo la conquista dell’Europa, decise di aprire il conflitto anche sul fronte Russo, decisione drammatica, anticamera dell’Oscar a Roberto Benigni. Non voglio essere complice di drammi simili”.

Solo pochi giorni fa un’operazione simile sarebbe stata impraticabile, ma le recenti aperture dei rapporti tra gli Stati Uniti e la Cina, rendono quella che potrebbe apparire come la più grande idiozia del pianeta, un’idiozia molto grande ma forse un pochino di meno. Mi è bastato telefonare al Presidente Xi Jinping e metterlo al corrente del fatto che noi, gli Stati Uniti d’America, dopo più di 70 anni, li abbiamo perdonati per l’infame attacco di Pearl Harbor e che per dimostrarglielo siamo disposti a farci carico delle spese di manutenzione della Muraglia da qui al 4000 d.c. a condizione che i 3000 km a noi necessari venissero spostati al confine con il Messico. Il Presidente Xi Jinping ha accettato la proposta, senza sollevare obiezioni. O comunque erano in una lingua che non capivo”

Resta un nodo gordiano che deve essere ancora sciolto: come trasportare la Muraglia nel continente americano? La soluzione è stata trovata da un team di ingegneri, solo per una strana coincidenza parenti del Presidente, che hanno calcolato che sarà sufficiente impiegare un centesimo della potenza nucleare attualmente a disposizione degli USA, ovvero circa 80mila ordigni, ognuno dei quali ha una forza distruttiva pari a 100 volte la bomba di Hiroshima, nella Faglia Atlantica. Facendoli esplodere all’unisono si metterà in moto un movimento tettonico che spingerà Europa ed Asia verso gli Stati Uniti. Indovinate un po’ dove si arenerà la Cina? Sì, esattamente all’altezza del confine fra USA e Messico. “In un colpo solo saranno letteralmente ricuciti i rapporti con la Cina, mentre i messicani saranno tenuti alla larga. Scacco matto”.

Fabio Corigliano e Riccardo TD Ricci