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Trovato un iscritto del Pd che non si è ancora candidato alla segreteria del partito

Addaveni Baffo (NE) – Si chiama Milito Solamente, l’elettricista cinquantasettenne iscritto al Pd fin dalla sua fondazione nel 2008 e mai candidato alla segreteria del partito. L’attivismo politico di Milito risale alla fine degli Anni Settanta, quando, ancora studente nell’istituto professionale per elettricisti di Addaveni, si iscrisse per sbaglio alla FGCI (Federazione Giovanile Comunista Italiana) mentre tentava di affiliare la sua squadra di calcio (l’Atletico Addavenese) alla FIGC.

Essendo da sempre una persona di esagerata coerenza e non volendo ammettere che si era trattato di un errore di gioventù, Milito non solo non chiese mai il recesso dalla giovanile, ma si iscrisse anche al PCI, aderendo costantemente, in ogni congresso, alle mozioni maggioritarie. Fu così che Milito aderì al PDS, poi ai DS e infine al Partito Democratico. Privo di qualsiasi ambizione e di carattere schivo, Milito non accettò mai alcuna carica nel partito, se non quella di organizzatore del campionato di calcetto tra le sezioni della provincia, incarico che comunque gli piombò addosso per l’improvviso trasferimento del ragionier Folagra alla direzione nazionale.

Per via della sua impeccabile condotta, nel corso dei decenni è stato corteggiato da occhettiani, dalemiani, veltroniani, bersaniani e addirittura renziani, come esempio di trasparenza e lealtà da candidare in qualche seggio problematico o disaffezionato. Ma Milito non ha mai ceduto alle lusinghe, volendo “contribuire alla causa restando un semplice attivista”. Il rifiuto netto di qualsiasi poltrona, sedile o finanche uno sgabello gli ha però tirato addosso numerosi sospetti, che in questi giorni stanno raggiungendo un punto critico.

Secondo gli archivi del Partito Democratico, infatti, dopo la candidatura di Maria Saladino (“Sogno un partito in cui ci sia almeno una donna candidata alla segreteria” ha dichiarato candidandosi), Milito è rimasto l’unico iscritto che non si è mai candidato alla segreteria, quantomeno di un circolo del partito. Questa singolare circostanza secondo alcuni è la prova che l’elettricista avrebbe qualcosa da nascondere. Suo malgrado, la situazione ha attratto su di lui i riflettori di alcune testate locali e degli altri candidati.

Dario Corallo, il più giovane tra i candidati alle primarie del 2019, intervenendo durante un’assemblea degli appassionati di D&D ha usato parole al vetriolo contro il mai-candidato Milito: “È davvero impressionante l’arroganza con cui alcuni ‘vecchi’ del partito cerchino di aggirare i normali meccanismi di ricambio fisiologico evitando di candidarsi e venire allo scoperto. Questo Milito Solamente si comporta come un Burioni qualsiasi quando dice che la scienza non è democratica. Milito, mi rivolgo a te, compagno: ti senti forse superiore a tutti noi comuni mortali che per una settimana di notorietà ci candidiamo senza alcuna reale aspettativa di vittoria?”

Tirato in ballo bruscamente e nonostante la sua proverbiale ritrosia, Milito Solamente è stato costretto a replicare alle dure accuse del giovane compagno di partito: “Voglio solo contribuire alla causa restando un semplice attivista”. Una dichiarazione che non è caduta nel vuoto e che ha definitivamente incrinato i rapporti tra Solamente e la maggioranza. Debora Serracchiani, segretario del Partito democratico di Udine dal 2008 e vicesegretaria del Partito Democratico nazionale fino al 2017, ha controbattuto che affermazioni del genere sono ancora più odiose quando provengono da un richiedente asilo, ma pure quando provengono da uno storico militante caucasico non è che siano proprio così belle insomma.

Maurizio Martina, segretario uscente divenuto tale senza essere stato precedentemente candidato, ma attuale candidato alla segreteria di partito, ha rilasciato un comunicato stampa con il quale ha ritenuto di avvisare tutti di essere il segretario uscente attualmente candidato alla segreteria di partito.

La mancata candidatura di Solamente non è piaciuta neppure a Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio e candidato alla segreteria di partito, il quale teme che questa mossa possa trasformare le primarie in una farsa. “Prima Renzi e poi questo Solamente. Il confronto politico deve essere riportato nei canali di confronto democratico e non può restare dietro le quinte. Se questi due hanno qualcosa da dire, si candidino come qualunque iscritto che si rispetti!”

Marco Minniti, candidato alla segreteria di partito e sostenuto da Matteo Renzi, quest’ultimo già candidato due volte alla segreteria del partito entrambe vincente, non ha dichiarato nulla, ma intanto ha preparato un dossier sulle frequentazioni poco raccomandabili di Solamente con alcuni ex comunisti.

Francesco Boccia, storico candidato sconfitto a tutte le primarie che gli siano capitate a tiro in Puglia e attuale candidato alla segreteria di partito, non si aspettava che qualcuno gli chiedesse la sua opinione sulla mancata candidatura di Milito Solamente e infatti nessuno gliel’ha chiesta. Matteo Richetti, ex segretario della Margherita a Modena, renziano non sostenuto da Renzi, e attuale candidato alla segreteria di partito, ha ritenuto condivisibile, su questo punto, la posizione di Boccia, rispetto al quale, tuttavia, “Esistono numerose divergenze che adesso sembrerebbe troppo noioso stare qui a riassumere”.

Un lampadario che si è improvvisamente acceso durante l’Assemblea nazionale del PD, con un impeto che a molti è sembrato indicare l’intenzione di candidarsi alla segreteria del partito, di fronte alle esternazioni di Solamente, si è fulminato con un impeto che a molti è sembrato indicare l’intenzione di ritirarsi dalla corsa. In un post pubblicato su Facebook, il portavoce del lampadario ha dichiarato che la decisione sarebbe maturata polemicamente per la totale assenza di elettricisti tra candidati alla segreteria.

Cesare Damiano, infine, ex ministro del lavoro e attuale candidato alla segreteria di partito, ha chiesto a che ora può finalmente ritirare la sua candidatura per aderire a quella di Zingaretti.

Nonostante il totale isolamento politico, Solamente ha continuato imperterrito nel suo intento di non candidarsi e sul web la sua mancata candidatura è diventata virale, trasversalmente apprezzata da centinaia di iscritti che hanno immediatamente ritirato le proprie candidature fondando la corrente dei solamentiani che aspira a ricostruire il partito restando dei semplici attivisti.

Intanto, gli ormai non più giovanissimi calciatori dell’Atletico Addavenese, continuano a giocare alla tedesca nelle piazzette di Addaveni, in attesa di una risposta alla richiesta di adesione alla FIGC, che in realtà non è mai partita.

Francesco Conte