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“Tornatene a casa tua!” Fa scendere un nero dal treno, ma era il macchinista: ferrovie nel caos

“Tornatene a casa tua!” Fa scendere un nero dal treno, ma era il macchinista: ferrovie nel caos - Lercio
Foto: Luigi Rosa

Napoli – Insulti, calci, sputi e poi la spinta giù dal treno (per fortuna fermo). Questo quanto accaduto ieri sera su un Frecciarossa momentaneamente fermo alle porte di Napoli. Vittima dell’aggressione il macchinista Giancarlo Esposito, napoletano di colore e figlio di Ciro Esposito che in città è una vera e propria celebrità: pare infatti che sia il Ciro che ha ispirato la famosa Tammurriata Nera (È nato nu criaturo, è nato niro, e ‘a mamma ‘o chiamma Ciro, sissignore, ‘o chiamma Ciro.)

L’episodio si inquadra nella sempre più preoccupante ondata di aggressioni a sfondo razziale, a cui il ministro dell’interno sta cercando di porre rimedio aumentando il numero dei selfie sorridenti. Questa la dinamica secondo gli inquirenti: il convoglio era fermo proprio per permettere il cambio di macchinista (quello titolare aveva fermato il treno in aperta campagna per andare a casa del cognato a guardare Napoli – Paris Saint-Germain). Esposito, dopo un sosta in bagno, stava prendendo posto alla guida quando è stato intercettato da Ariano D’Annunzio, un militante di Casa Nuova, organizzazione di estrema destra che si propone di combattere l’emergenza abitativa degli italiani bianchi.

Dapprima sono partiti gli insulti con il tipico vocabolario sovranista: “Tornatene a casa tua”, “È finita la pacchia”, “Supereremo la Fornero con quota 100”. Poi l’aggressore è passato ai calci e agli sputi e infine l’ha spinto giù dal treno ma non prima di avergli dedicato un verso di Gio Evan (“Il treno dei desideri, nei miei pensieri all’incontrario va”). Gli altri passeggeri hanno assistito all’aggressione senza intervenire, a parte un ragazzo coraggioso che ha ripreso tutto col cellulare e poi ha gridato: “Ora mi collego al wifi di Trenitalia e pubblico tutto su internet!”, suscitando l’ilarità perfino della vittima.

Naturalmente nessuno sapeva che quell’uomo non era un immigrato ma il macchinista del treno (che nel frattempo aveva raggiunto il collega a casa del cognato in tempo per l’inizio della partita) e quando i passeggeri hanno capito di essere rimasti bloccati hanno sfogato la loro rabbia sul D’Annunzio, colpendolo alla testa con la pesante rivista ‘La Freccia‘ e costringendolo a mangiare i panini della carrozza ristorazione.

Il treno, secondo le ultime informazioni, è ancora fermo sui binari. Il ritardo accumulato è salito a 14 ore. “Ancora 2 ore e sarà considerato ritardo perfino da noi”, ha dichiarato un responsabile di Trenitalia. Quest’ultima intanto fa sapere che i passeggeri sono stati fatti scendere e ospitati anche loro a casa del cognato del macchinista dove stasera assisteranno a Juventus – Manchester Utd.

Eddie Settembrini