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Texas prepara nuova legge: sì all’aborto, ma solo con armi da fuoco

Foto Credits: PixabayFoto Credits: Pixabay

USA – Dopo la sentenza di un giudice che ha stoppato la nuova legge contro l’aborto, il Texas prepara le sue contromosse e, oltre al già annunciato ricorso alla Corte d’Appello federale, è in arrivo una nuova legge che potrebbe chiudere definitivamente i giochi rendendo inutili ulteriori passaggi legali, concedendo l’aborto entro le sei settimane per i casi eccezionali, ma solo mediante l’uso di armi da fuoco.

Il governatore ultra conservatore Greg Abbott ha presentato il nuovo provvedimento durante una tappa del suo tour elettorale (Abbott corre per il terzo mandato nelle elezioni del 2022, NdR) nel Terzo Girone del Settimo Cerchio dell’Inferno, storica roccaforte del Partito Repubblicano. Il tentativo è duplice: da un lato ammorbidire l’attuale legge, ancora sub iudice, per attirare il voto dei texani moderati in vista della tornata elettorale, riconoscibili dalle uniformi del Ku Klux Klan di un bianco un po’ meno brillante. Dall’altro prendere tempo in attesa del pronunciamento della Corte federale.

La 5° Corte d’Appello federale, che ha giurisdizione sul Texas, la Louisiana e il Mississippi, è considerata tra le più reazionarie di tutti gli Stati Uniti e costituita esclusivamente da cloni di Hitler provenienti dal vivaio di Josef Mengele in Brasile. La Corte si è distinta per alcune storiche sentenze come quella del 1997 che riconosceva come legittima difesa sparare a un nero se sta fischiettando, o quella del 2016 che, su suggerimento dell’allora presidente Donald Trump, aveva introdotto la pena di morte mediante sega arrugginita.

Le mosse di Abbott però, per quanto strategicamente efficaci, hanno creato accesi malumori all’interno del suo partito, sia nell’ala più estremista, che in quella moderata. Il governatore è stato fortemente criticato da coloro che vorrebbero abolire del tutto l’aborto e rigettano in toto qualsiasi concessione, come il telepredicatore reverendo Ezekiel Whitejesus, che nella sua ultima omelia ha dichiarato: “Solo il Signore può decidere quando togliere la vita, per questo propongo che chiunque si sottoponga, esegua, o solo favorisca un aborto, sia condannato alla pena di morte”.
Più ricucibile sembra invece lo strappo con l’ala moderata, che vorrebbe una legge più morbida e introdurre la possibilità di abortire anche mediante l’uso della sedia elettrica e dell’iniezione letale.

Gianni Zoccheddu (da un’idea di Rosaria Greco)