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Teologo rivela: “Gesù non tornerà sulla Terra finché non gli sarà garantita una scorta”

Foto Credits: geralt

Roma – Potrebbe slittare ulteriormente il ritorno sulla Terra di Gesù Cristo, evento attesissimo nel mondo, quasi quanto il ritorno di Daniele Luttazzi in Rai. Paolo Broncio, docente di Teologia Lisergica all’Università Cattolica del Sacro Cuore Matto da Legare, ha dichiarato alla stampa di essere entrato in possesso di alcune informazioni sensibili circa le prossime mosse del Salvatore, rivelazioni che gli sarebbero giunte dopo aver mangiato delle tagliatelle ai funghi durante un seminario ad Amsterdam.

Secondo Broncio, la possibilità di un ritorno imminente del Figlio di Dio sarebbe da escludere nella maniera più assoluta. La causa? La paura. Il Nazareno, già fortemente contrariato per l’andazzo sul nostro pianeta degli ultimi duemila anni, sarebbe rimasto letteralmente atterrito dalle minacce ricevute dalla senatrice Liliana Segre, minacce che hanno reso necessaria l’assegnazione di una scorta all’anziana donna e, pare, spinto lo stesso Gesù a chiedere maggiori garanzie anche per se stesso.

Io laggiù non ci torno, almeno finché non danno una scorta anche a me – avrebbe confidato il Redentoreguardatemi: sono nero, ebreo, capellone, comunista e juventino. Di questi tempi sono praticamente un bersaglio mobile. Se anche quella sera nell’orto del Getsemani avessi avuto una scorta adeguata, invece di quelle pippe degli apostoli, le cose forse sarebbero andate diversamente. E poi dai, il mio libro ha venduto più di quello di Saviano! Perché a lui la scorta sì e a me no?“.

Dal ministero degli Interni, intanto, fanno sapere che è necessario un po’ di tempo per organizzare un’adeguata protezione a una personalità come quella del Cristo. “Gli uomini della scorta di Gesù dovranno essere preparati ad affrontare situazioni estremamente pericolose – ha dichiarato la ministra LamorgeseCristo non è ben visto da un sacco di persone, dai fedeli delle altre religioni, agli stessi ebrei che lo considerano un impostore. Poi è odiato da razzisti, fascisti, produttori di vino e discendenti di Erode. E anche con suo Padre, che lo ha lasciato morire in croce, i rapporti non sono proprio idilliaci“.

Inoltre – prosegue la ministra Lamorgese – gli uomini che formeranno la sua scorta dovranno avere diverse abilità. Per esempio dovranno saper nuotare benissimo, perché Gesù potrebbe cambiare strada all’improvviso e mettersi a camminare su uno specchio d’acqua. Poi dobbiamo prevedere che, così come cacciò i mercanti dal tempio, potrebbe fare lo stesso oggi e dare di matto in qualche centro commerciale. Infine la sua tendenza a far risorgere persone morte potrebbe farci precipitare in un’emergenza zombie a cui non siamo minimamente preparati. Insomma, dal punto di vista della pubblica sicurezza Gesù Cristo è una mina vagante. Però se questo è l’unico modo per farlo tornare, allora ci lavoreremo su”.

In mattinata è arrivato anche il commento di Matteo Salvini. L’ex ministro, dopo essersi dichiarato contrario all’eventualità di istituire una “Commissione Cristo” contro la flagellazione di persone innocenti, ha pubblicato un video su Tik Tok in cui ha sottolineato le similitudini tra lui e il figlio di Dio: “Anche io sono stato tradito da un giuda, che nel mio caso si chiama Giuseppe Conte. Anche io sono stato messo in croce (ok, io solo metaforicamente) per quella storiella dei 49 milioni. Ma soprattutto anche io, come Gesù, ho la passione per la moltiplicazione del cibo”.

Eddie Settembrini