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Siria. Gruppo di rievocazioni storiche mette in scena conflitto della settimana scorsa

Siria. Gruppo di rievocazioni storiche mette in scena conflitto della settimana scorsa - Lercio

DAMASCO – Va avanti dal 15 marzo 2011 e conta finora circa 500 mila morti e 6 milioni di rifugiati all’estero: stiamo parlando della guerra in Siria. Partita come spin-off della Primavera araba, il conflitto ha vissuto un crescendo di popolarità ed è stato promosso a guerra civile ultraviolenta nel 2012.

Tuttora in onda nei telegiornali di tutto il mondo, la guerra in Siria è stata definita dalle Nazioni Unite come “un conflitto di natura settaria”, dal Comitato Internazionale della Croce Rossa come “conflitto armato non internazionale” e dall’Italia “guerra di cui non ce ne frega un cazzo tranne quando i profughi arrivano qua”.

–IL SEGUENTE BRANO DELL’ARTICOLO ANDRA’ IN ONDA IN FORMA SEMPLIFICATA PER VENIRE INCONTRO AI NOSTRI LETTORI PIU’ ASSIDUI (ossia quello che commenta sempre ‘troppo realistica, non fa ridere’, Danilo Toninelli e Matteo Lasvini*) —

Cioè la Guerra in Siria è tipo che gli sciiti stanno col Governo di Assad e i sunniti sono i ribelli che si oppongono e vogliono rovesciare il Governo. Stati Uniti, Francia e Regno Unito stanno con i ribelli, Cina e Russia stanno col Governo. Ogni tanto qualcuno manda gli aerei a sganciare bombe da qualche parte, tipo Francia, Usa, etc. (Nota per Danilo: Etc. NON è una nazione!). Mo’ però dice che le truppe americane sul territorio si ritirano, dopo che Trump ha pensato che se gli Stati Uniti rimpatriassero i soldati non lo sfotterebbero più per i capelli. In mezzo a tutto questo ci stanno pure i curdi (ribelli) e l’Isis. I turchi stanno con Assad, e come al solito contro i curdi. L’Isis manda gente dalle vergini.

— FINE BRANO SEMPLIFICATO —

Qualche tempo fa, il presunto impiego da parte di Assad di armi chimiche contro i ribelli ha scandalizzato il mondo, ma il presidente siriano si è difeso sostenendo che “tutto è chimica. Tutto quello che ci circonda. Se vi butto addosso un gavettone, allora, perché non mi dite che vi sto bombardando con un’arma chimica la cui composizione è H20? Ipocriti”. Di recente, Assad è stato inoltre accusato di bombardare in modo scriteriato diverse città siriane, accusa da cui si è difeso sostenendo di sganciare bombe si è difeso sostenendo di sganciare bombe “per rendere prima possibile la Siria un totale sito archeologico. Guardate quanta cazzo di gente va ogni anno a vedere quei quattro ruderi a Petra in Giordania!”.

Sempre di recente, ma un po’ più recente del recente di prima, il comandante delle forze curde Mazlum Kobani ha detto che è sicuro che entro fine mese l’Isis sarà sconfitto e lascerà il Paese, perché “gli è finalmente arrivato il nostro messaggio Whatsapp con allegato il foglio di via. Hanno visualizzato, è tutto regolare, controllate, controllate pure”.

Eppure l’Isis non sembra tanto intenzionato ad arrendersi, come risulta anche dalle dichiarazioni di Yousuf Brosio, fanatico militante dell’autoproclamato Stato Islamico, nel suo libro “Accarezzando l’idea di uccidersi”, volume di grande successo (è primo nella classifica dei meno venduti) scritto tra il momento in cui premeva il pulsante della cintura esplosiva e quello in cui gli saltava la testa (insomma un istant book).

Le organizzazioni internazionali hanno accusato le forze governative di usare i civili come scudi umani, di puntare intenzionalmente le armi contro di loro, di adottare la tattica della “terra bruciata” e di eseguire omicidi di massa; i ribelli anti-governativi sono stati invece accusati di abusi dei diritti umani tra cui torture, sequestri, detenzioni illecite ed esecuzioni di soldati e civili. In questo clima sereno, il locale gruppo di rievocazioni storiche Non sKURDammece ‘o passath ha pensato ieri di ricostruire il conflitto che ha insanguinato le strade della città di Damasco mercoledì scorso. “Abbiamo scelto quello tra le 14 e le 15 e mezza di pomeriggio, perché ci sembrava più pregnante di quello delle quattro e mezza che, detto tra noi, secondo me era copiato spudoratamente da quello delle sei meno un quarto di lunedì” ha spiegato il fondatore del gruppo, lo storico Amhed Paolo Mieli.

“Abbiamo fatto le cose in grande stile – ha continuato Mieli – con stupri di massa, gas nervino, mutilazioni a casaccio, mitagliatrici americane, mitragliatrici russe, mine nascoste nelle ginocchiere dei musulmani più devoti, conferenza stampa con dichiarazioni a cazzo di Trump, prese di posizione di Lorella Cuccarini. Tutto assolutamente fedele fino all’ultimo dettaglio. Peccato però per quel particolare che ha rovinato tutto”.

Il particolare a cui si riferisce Mieli è il fatto che, nella foga, essendo stati scelti per la rappresentazione i reali interpreti sciiti e sunniti della battaglia di mercoledì delle 14 (quelli sopravvissuti, almeno. Per quelli morti sono stati usati dei pupazzi a molla), il tutto è degenerato a un certo punto in un conflitto reale, che ha provocato 248 morti veri e 772 feriti gravissimi, un bilancio più pesante del conflitto rievocato. “Un vero peccato, questa è un’imprecisione che non mi perdonerò mai” ha concluso Mieli.

Il conflitto di ieri sarà rievocato la settimana prossima.

*il refuso è voluto. Così per il Capitano, che passa tutto il giorno su Google cercando il suo nome, è un po’ più difficile arrivare qui.

Stefano Pisani