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Sea-Watch 3. Emis Killa canta sulla nave: migranti tornano a nuoto in Libia

Sea-Watch 3. Emis Killa canta sulla nave: migranti tornano a nuoto in Libia - Lercio

LAMPEDUSA – Giunge finalmente a una conclusione la vicenda dell’imbarcazione Sea-Watch 3, da oltre 10 giorni al largo delle coste di Lampedusa in attesa che il Ministro dell’Interno si ubriachi e conceda l’ingresso nelle acque territoriali italiane. A porre fine all’incresciosa situazione che da giorni vede contrapposti quelli che negano l’attracco in porto ai 42 migranti libici e gli esseri umani, l’intervento di Emis Killa, noto rapper italiano e degustatore di ascelle femminili.

Qualche giorno fa, Killa, il cui vero ridicolo nome è Emiliano Giambelli, aveva, infatti, affermato che “a una donna non dovrebbero mai puzzare le ascelle, neanche se fa la maratona di New York”, e aveva deciso di andare a verificare se alle migranti della Sea-Watch 3 puzzavano effettivamente le ascelle dopo il viaggio disperato dalla Libia.
Una volta a bordo, Killa è stato accolto dall’equipaggio della nave e buttato istintivamente in mare. Il Giambelli è stato però poi fatto risalire sulla nave e, chiarito l’equivoco, è stato riconosciuto come Emis Killa e immediatamente rigettato a mare con getti di idrante.

Dopo un paio d’ore, però, Killa è stato recuperato e messo in mezzo ai 42 migranti a rappare. Grande successo per i primi brani eseguiti dal rapper di Vimercate, con i migranti che lo hanno applaudito e gli hanno chiesto se ora però poteva smettere. Durante l’esecuzione del brano “Champagne e spine” i migranti gli hanno chiesto se potesse fare qualcosa per aiutarli perché erano in una condizione disumana, faceva caldo e a tutti cominciavano a puzzare le ascelle, non solo alle donne. Puzzavano soprattutto le ascelle di quelli che stavano per morire.

Quando Killa ha sfoderato il suo miglior repertorio, i migranti, stremati da giorni di sofferenze, non hanno più retto e si sono lanciati in mare, nuotando a grandi bracciate in direzione di Tripoli e rimpiangendo l’Isis che in Libia ha bruciato tutti gli strumenti musicali. “Dove andate?” – ha allora esclamato Emis Killa – “Devo ancora annusarvi le ascelle!”.
Di fronte a questa fuga, la Guardia Costiera è subito intervenuta tentando, col megafono, di dissuadere i nuotatori dall’impresa di attraversare il Mediterraneo a nuoto ma non c’è stato nulla da fare, gli uomini erano troppo spaventati e ormai resi sordi dalla musica di Killa.

“Apprendo oggi che i 42 della Sea-Watch non gradiscono la buona musica italiana – ha commentato Matteo Salvini – ovviamente, se questi migranti moriranno in mare sarà colpa dell’Olanda”. “La Sea-Watch 3 avrebbe dovuto far salire a bordo un cantante COS (cantante di sbarco sicuro) che veniva dalla Tunisia, invece, hanno fatto esibire l’italianissimo Giambelli. La colpa è tutta dell’Olanda. E della cannabis light” ha concluso il ministro.

Stefano Pisani