Cerca
Close this search box.

“Scusi, possiamo parlarle di Bibbiano?”, grande successo per la nuova strategia dei Testimoni di Geova

"Scusi, possiamo parlarle di Bibbiano?", grande successo per la nuova strategia dei Testimoni di Geova - Lercio
Foto: Steelman

Citofo (NO) – “Era un mestiere, cioè no, un lavoro, cioè no, una vocazione ormai sempre più difficile ma grazie a questo abile stratagemma stiamo ritornando sulla cresta dell’onda, abbiamo persino aumentato le richieste per entrare nella nostra setta, cioè no, religione, e siamo ipotizzando anche di creare un paio di spin-off del nostro culto per gli adepti un po’ più giovani tipo ‘Stranger Geova‘ o ‘Black Christ‘, le idee sono mille!” È pieno di entusiasmo Gino Diodato, membro anziano dei Testimoni di Geova della provincia novarese e custode da anni del sacro segreto che si tramanda da secoli tra gli adepti del culto: come sapere con esattezza quando andare a suonare a casa di un povero tizio che ha fatto il turno di notte e svegliarlo inneggiando a Cristo già dalle prime ore dell’alba.

Diodato, con somma felicità, ci spiega come è riuscito a rinverdire i fasti del passato di una delle religioni più amate dagli elettricisti italiani: “Abbiamo notato che in queste settimane non si fa altro che parlare di un’oscura vicenda di cronaca che riguarda dei poveri bambini. Il paradosso di questa situazione è che si parla tantissimo dell’accaduto pur senza avere tutti i mezzi necessari per discuterne e soprattutto senza nemmeno attendere le indagini della magistratura. Il popolo della rete ha già deciso chi è colpevole, ma nello stesso tempo è convinto che nessuno ne stia parlando, perché il sindaco del paese in cui è accaduta la vicenda è del Partito Democratico, quindi dei Poteri Forti, quindi delle Ong, quindi di Soros, quindi degli Africani, quindi dei Rettiliani, quindi di Gino Strada, quindi dei Comunisti, quindi del Partito Democratico e si sa bene che Zingaretti, Renzi, Berlusconi, Fico e tutti gli altri membri del PD sono abituati a mettere a tacere tutto ciò che riguarda i loro misfatti”.

La mia idea – continua Diodato – è che se il popolo vuole sentire parlare di Bibbiano (il paese al centro delle indagini (NdR) noi andremo in giro a raccontare di Bibbiano. Come diceva anche il figlio di Geova, Gesù Cristo Superstar:

«Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno».

In pratica in questo passo Gesù ci dice che chi crede in lui diventerà un supereroe, chi non ci crede diventerà il figlio della serva, con tutto il rispetto per la loro madre. La stessa cosa facciamo noi con la triste vicenda di Bibbiano: andiamo in giro a divulgare il verbo, il complemento oggetto, il soggetto (il sindaco del Pd) e tante altre battute che facevano ridere negli anni ’80. E le persone ora ci vogliono persino bene”.

Diciamo alla gente quello che vuole sentirsi dire – spiega Liana Muntadalsignore, moglie di Diodato ed essere inferiore in quanto donna – della salvezza non frega più niente a nessuno perché oggi si campa di più, a meno che non viviate a Taranto, o nella Terra dei Fuochi, o nel Mar Mediterraneo. E quindi ci vendiamo, cioè ci adeguiamo alla realtà: da quando parliamo di Bibbiano, pur senza saperne niente di più di quello che si legge sui siti d’informazione, la gente ci dà più ascolto e qualcuno ci ha persino fatto entrare in casa. Mi ricordo che l’ultima volta che successe ‘sta cosa avevo ventisette anni, ed ora ne ho cinquantadue. È stata una bellissima emozione”.

E per il futuro sono previste tante altre novità da parte dei Testimoni di Geova: “Ci stiamo aprendo al mondo, basta con queste riunioni che non interessano a nessuno. Dal prossimo mese ci saranno rave party, rap battle, gare di motocross e persino una grande festa dove verranno invitati rappresentanti dell’Avis. Per menarli, ovviamente. Va bene cambiare tutto ma le trasfusioni giammai”.

Davide Paolino