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Scuola, bagni senza carta. Bambino costretto a pulirsi con la foto del Presidente: denunciato per vilipendio

Foto Credits: Lercio

Bugliano (PI) – La scuola italiana sta vivendo un momento di criticità senza precedenti sin dal dopoguerra. Entro il primo di settembre il ministero avrebbe dovuto coprire il numero delle cattedre con le supplenze annuali e, invece, grazie all’incompetenza e all’utilizzo di un algoritmo in precedenza utilizzato per la coltivazione dei datteri in Tunisia, mancano circa 1000 cattedre. Per non parlare di tutte le altre mancanze, come il cattivo stato di conservazione in cui si trovano tanti edifici scolastici, l’eccesso di precariato, gli scarsi livelli di inclusione degli studenti con Bisogni Educativi Speciali, la mancanza di attrezzature adeguate, come dimostra l’emblematico caso di una scuola di Lecce in cui sono stati recapitati quattro Telefunken valvolari da 32 pollici e spacciati per moderne LIM, cui ora si aggiunge il deficit persino nelle basilari dotazioni igieniche.

A Bugliano, presso la scuola Primaria V. Putin, un bambino di 7 anni, Albertino Scoppia, della 2ªA, è stato denunciato per “offese al presidente della Repubblica” e “vilipendio alla nazione italiana”, i giudici del tribunale hanno inoltre disposto il sequestro nella sua cameretta di una Nintendo Switch e sei carte Pokemon. Il 7enne, complice una corposa colazione a base di Nesquik, era stato colto da forti crampi durante le ore di educazione fisica quando mancavano pochi minuti all’intervallo. Ovviamente negli spogliatoi delle palestre la carta igienica risultava introvabile, per fortuna il piccolo Albertino si era ricordato di un pacchetto di fazzoletti dimenticato su un davanzale della toilette al secondo piano del plesso, ma una volta giunto ha trovato un bambino della 1ª B che stava raccogliendo la bustina di plastica dei fazzoletti per pulirsi. Colto da panico Albertino era ritornato in classe in cerca di qualcosa di utile per il suo scopo ma purtroppo l’unica cosa a portata di bambino era appesa al muro: il crocifisso.

Il piccolo studente ha afferrato il crocifisso ma non ha fatto quello che state pensando voi pervertiti blasfemi, invece è corso dal bidello e ha cercato di barattarlo con dei vecchi fogli ciclostilati, ma, senza carte Pokemon dietro, sapeva di non avere un grande potere contrattuale. Il bidello non l’ha però lasciato completamente a mani vuote: “Senza carte Pokemon fai prima a produrla col legno della croce la carta… o, sei hai fegato, vai nel bagno della preside, figliuolo”. Albertino, ormai stremato, si è quindi avviato faticosamente verso il bagno privato della preside quando all’altezza dell’atrio ha ceduto ai dolori. Disperato, pieno di vergogna e con dei testimoni, da terra ha alzato gli occhi e incrociato il suo sguardo con quello fiero del presidente Mattarella nella foto all’ingresso. Convinto di poter riacquistare un velo di dignità nei confronti dei suoi amichetti ha preso una sedia, si è issato per staccare il quadro dal muro, ha sfilato la foro del capo dello Stato e l’ha usata per pulirsi, ma proprio in quel momento hanno fatto irruzione preside e Carabinieri che intanto si stavano occupando della sua scomparsa dalla palestra e avevano iniziato le ricerche con cani molecolari e dirette TV. I militari, davanti a tanto scempio, non hanno potuto evitare di procedere nei confronti del bambino.

Vittorio Lattanzi