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Scoperto come fa Renzi a dormire la notte

Rignano sull’Arno (FI) – Per mesi un gruppo di ricercatori dell’Università di Firenze ha cercato di capire il funzionamento dei meccanismi che regolano il sonno del leader di ItaliaViva Matteo Renzi . “Può sembrare incredibile ma anche l’ex premier la sera finisce come tutti noi tra le braccia di Morfeo” – racconta Marie Ciarifatto, a capo del team che ha condotto la ricerca – “Quello che ci rimane più difficile da comprendere è come faccia lo stesso Morfeo, avendolo tra le mani, a trattenersi dal dargli 8 serie da 20 di ceffoni a mano piena l’una”.

Gli scienziati, stimolati dall’incredulità degli italiani davanti a cotanta ‘Serenità’, hanno deciso di approfondire la questione, per risolvere l’enigma che affligge il Paese: “Ma come cazzo fa Renzi a dormire la notte dopo aver inferto tutte quelle coltellate alla schiena agli amici e dopo tutti quelle promesse rimangiate?

Ecco cosa hanno scoperto: “Era riuscito a dormire dopo aver pugnalato l’allora sindaco di Firenze Leonardo Domenici, quando fece dimettere tre assessori del suo partito per poi rientrare in giunta con una poltrona in più. Ha dormito dopo aver detto “Stai sereno” a Letta, dopo aver fatto cadere il governo Conte in piena pandemia e dopo aver detto ai dipendenti Alitalia “si decolla!!!” per poi assistere silenzioso alla svendita a Ethiad. Ha riposato bene nei giorni in cui non si è dimesso dopo aver perso il referendum e persino dopo aver annunciato che in Arabia Saudita è in atto un nuovo rinascimento. Renzi potrebbe addormentarsi di fianco a una pressa in un’acciaieria di Terni o su un banco di pesce alla Vucciria di Palermo semplicemente appoggiando un gomito su una superficie. Pare – conclude la ricercatrice – che la stessa saga di Nightmare si sia interrotta dopo che Freddy Krueger è entrato in un suo sogno”.

“Abbiamo esaminato attentamente tutti i fattori esogeni ed endogeni del caso, dall’acqua dell’Arno al gruppo sanguigno, dal colorante usato per stampare le tessere di ItaliaViva all’encefalogramma – lo stesso Matteo Renzi si è sottoposto volontariamente alla nostra sessione di monitoraggio polisonnografico – ma non abbiamo trovato un unico responsabile di questo fenomeno, piuttosto una combinazione di più fattori: tra questi, la presenza di un batterio patogeno che causa la Tripanosomiasi Toscana, anche nota come la Peste dell’Arno, che può causare intensi attacchi di paraculismo; la presenza nel suo sangue di un’endorfina del tipo delta poco diffusa chiamata Porcoddiina K , sintetizzata in alcuni tratti dell’apparato digerente, che gli permette di ricevere benessere dall’incazzatura altrui , caricandolo di rinnovate energie; e infine, da non sottovalutare il ruolo della proteina vettore chittesinculina, che spinge a voler stare sempre al centro della scena.”

Vittorio Lattanzi