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Salvini rivela: “In Russia mi sono sentito a casa, anche lì non c’è l’opposizione”

Salvini rivela: “In Russia mi sono sentito a casa, anche lì non c’è l’opposizione” - Lercio

Padanistan (Periferia di Internet) – In fila per prendere l’aereo dall’aeroporto di Mosca, Mario Salvini, la controfigura di Matteo Salvini, risponde alle domande dei giornalisti. Nel mentre, infatti, il vero Salvini è impegnato a prendere direttive da Mosca in tema di smantellamento dello stato di diritto in Italia, prima, e in Europa, poi. Mario Salvini deve aver avuto un malfunzionamento della ricetrasmittente che lo collega al cervello del vero Salvini, preservato al sicuro lontano dal corpo, troppo gonfio e molliccio, dell’attuale Ministro dell’Interno.

Infatti, nella sede della Bestia, la macchina di propaganda elettorale di Salvini, nascosto tra la cassaforte dove sono conservati gli estremi dei conti correnti in cui rintracciare i 49 milioni di euro e due protesi per testicoli, il leader leghista ha nascosto il suo cervello. Ebbene, è a causa di questo errore che Mario Salvini ha potuto rivelare alla stampa molti dei legami che Matteo ha con la Russia di Putin.

“Come si è trovato in Russia?” ha domandato una giornalista italiana che ha seguito la delegazione italiana. “Bene, in Russia mi sono sentito come a casa. Anche qui non c’è l’opposizione!” Pensando si trattasse di una di quelle sparate che Salvini è solito fare, la giornalista ha chiesto chiarimenti: “Cosa intende, ministro?” Al che la controfigura ha presto risposto: “Intendo quello che ho detto, sono più le similitudini tra me e Putin rispetto alle cose che ci dividono. Certo, da noi il Pd ogni tanto con qualche maldestro tentativo mostra un guizzo vitale, ma col passare del tempo faremo in modo di ridurlo al silenzio. E anche qui, in Russia, l’opposizione non se la passa tanto bene…”

Erika Valvassori, questo il nome della giornalista, insiste: “Ma scusi, in Russia l’opposizione non se la passa bene perché i leader dell’opposizione con motivi pretestuosi non possono mai partecipare alle elezioni, la magistratura è pesentamente condizionata dalla politica, non c’è libertà di stampa…”. A questo punto è Mario a prendere la parola: “Sì sì, capisco. Ci arriveremo anche noi. Non abbia fretta. Con Putin andiamo molto d’accordo perché lui è un po’ un pioniere e io una giovane marmotta. Quello che lui fa in grande, io l’ho fatto nel mio piccolo. Entrambi disprezziamo la democrazia ed entrambi abbiamo avuto un passato legato al comunismo. Vi ricordate quando andavo al Leonka? Beh, anche Vladimir Vladimirovič Putin in gioventù è stato il direttore del KGB. Ma le persone cambiano, no?”

Sbalordita, la Valvassori insiste: “Ma… mi sembra un po’ poco per dire che lei è legato a doppio filo alla Russia di Putin!”. Mario Salvini risponde con piglio aggressivo: “La vecchia passione per il comunismo è solo l’inizio. E non sto nemmeno a parlarne di tutti i soldi che arrivano in italia per finanziare le fake news, gli account Facebook e Twitter farlocchi creati con l’unico scopo di diffondere un messaggio euroscettico e filo autoritario, io parlo proprio di comunione di intenti. Vede, entrambi abbiamo una passione smodata per i film di Steven Seagal. Lo sa che è diventato cittadino onorario della Russia, proprio grazie a Putin?”

Erika: “E ora che c’entra Steven Seagal?”. Mario: “Non c’entra niente, e c’entra eccome. Lui, Gerard Depardieu, tutti russi. Come la Crimea! Vede, quando c’è un bullo, io corro a farmelo amico. Noi perdenti ragioniamo così. Sono stato dalla parte di Bossi quando contava qualcosa e poi ne ho preso il posto. Prenderemo il controllo e non si potranno più fare domande. Soltanto applausi.”

Erika: “Scusi, ma perché questo signore vestito di nero mi sta portando via?”. Mario: “Soltanto applausi. E sorrida, lei diventerà famosa come Anna Politkovskaya…”