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Sacerdoti contro la castità prima del matrimonio: “E allora ci permettano di sposarci coi bambini”

Photo Credits: Pixabay

TER (GO) – Qualche giorno fa, Papa Bergoglio ha preso posizione contro il sesso prima del matrimonio. Un tema cruciale per tutti coloro i quali si apprestano a ricevere il sacramento del matrimonio, spesso senza l’adeguata preparazione spirituale, spesso in estate che fa caldo. Secondo alcuni la lettera del Pontefice non rappresenterebbe un atto retrogrado, ma un invito a riappropriarsi di valori importanti, mentre secondo altri sarebbero solo postumi della sbronza da cocktail di analgesici a base di ossicodone, fentanyl e acquasanta che Sua Santità assume quotidianamente a causa dei dolori al ginocchio destro. “Sono rimasto molto colpito dalle parole del Pontefice – dichiara M., fidanzato con F. da 10 anni – siamo una coppia di giovani cattolici e intendiamo obbedire fedelmente al Vicario di Cristo, è per questo che, appena ho sentito al tg la notizia, ho interrotto la gangbang e ho mandato tutti a casa”.

Se il mondo degli influencer si è già schierato, con Fedez che ha rubato una battuta di Woody Allen e l’ha usata contro il Pontefice, è nell’ambito della Chiesa che si sta svolgendo in questi giorni un appassionato dibattito sulla questione. Una delle voci più autorevoli è quella di Don Giulio T., parroco del piccolo paesino di Ter, in provincia di Gorizia, che nell’omelia di domenica scorsa ha affrontato l’argomento toccando anche il sensibile tema del celibato sacerdotale. “Se il Papa vuole davvero restaurare la castità prima del matrimonio, allora noi dobbiamo chiedere che… insomma però sto parlando, smettetela di ridere, vi prego… siamo in un luogo sacro… ehehehe… eh, vi capisco… sì, ha fatto ridere anche me la prima volta… almeno ridete a bassa voce… e su però, dai, che non riesco a continuare… e va bene, sfoghiamoci e ridiamo per due minuti però poi basta eh…” ha dichiarato il sacerdote mentre tentava di celebrare la messa.

Dopo sei ore e mezza di sganasciamenti senza ritegno, durante i quali è comparsa anche la Madonna a sbellicarsi con tutti i devoti, il parroco ha continuato: “Tutti i fedeli cattolici vogliono rispettare queste indicazioni di Sua Santità, ma questo non deve rendere loro la vita impossibile. Sesso solo dopo il matrimonio, ok, ma allora deve permettere a noi preti di sposare i bambini”. In quel momento, stando alle testimonianze raccolte, nella piccola chiesa di Ter sarebbe calato un silenzio tombale, disturbato solo da qualche colpo di tosse da Covid. “Tanti bravi preti pedofili, che oggi mi sento di rappresentare, si pongono da anni la questione morale. Facciamo sesso con i bimbi – dell’ottimo sesso, oserei dire – ma al di fuori del matrimonio, e questa ci è sempre sembrata una cosa sporca, quasi una cosa di cui sentirsi in colpa! Vogliamo poter esprimere il nostro amore fisicamente verso i ragazzini ma con la benedizione ufficiale della Chiesa. Non ci basta che i vescovi, i cardinali, perfino il Papa in certi casi, siano a conoscenza delle nostre relazioni pederaste, vogliamo il sacramento a istituzionalizzare il tutto! Non pensate anche voi che sia il caso di dare una dignità ai nostri piccoli amanti? Sono ragazzini, d’accordo, ma vanno tutelati! Nessuno pensa ai bambini! È ora di rimuovere l’obbligo di celibato ecclesiastico! È ora di superare questo retaggio del pass…”, il discorso di Don Giulio è stato interrotto da una sollevazione generale che ha innescato un’orgia di violenza e distruzione che ancora in queste ore sta devastando la tranquilla cittadina di Ter.

La Chiesa è stata rasa al suolo a calci da parte di padri inferociti e Don Giulio ha dichiarato, insanguinato e intontito sotto le macerie, “… e ora apriamo il Vangelo alla prima lettera di San Paolo Apostrofo ai Måneskin…. “, prima di essere fatto a pezzi. Attualmente, di lui non si trova più nemmeno il Dna.

Stefano Pisani