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Roma, chiusa piazza S. Giovanni per far brillare una cazzata sganciata da Salvini

Roma, chiusa piazza S. Giovanni per far brillare una cazzata sganciata da Salvini - Lercio

Roma (Casaleggio Spa) – “Guardi, è già successo altre volte, è normalissimo. Ieri a Bolzano hanno bloccato l’autostrada per un ordigno bellico della seconda guerra mondiale, non potete immaginare come si sono incazzati i bolzanini…bolzanesi…i bolzani, insomma loro! Hanno persino effettuato una manifestazione composta, si sono radunati in piazza e hanno esclamato un “no” convinto, poi sono tornati a fare quei cazzo di balli che fanno loro in cui si prendono a schiaffi. Comunque la sicurezza è importante, e pure se mettiamo un po’ di caos in questa città, tanto chi se ne accorge? Siamo a Roma, mica in Sud Tirolo!”, sono questi i primi commenti a caldo di Ennio Arrosticini, artificiere esperto della Polizia di Stato, operativo in tutto il centro e sud Italia, chiamato in Piazza San Giovanni, nella Capitale, per far brillare un ordigno chiaramente esplosivo: una cazzata detta da Matteo Salvini sul palco della manifestazione ‘Orgoglio Italiano‘ di sabato scorso.

Oddio, eravamo chiaramente in preallarme per occasioni come queste”, ci spiega Gianfranco Primolivello, artificiere più esperto di secondo livello, “avevamo fatto anche un controllo preventivo per vedere se fosse rimasta qualche cazzata dimenticata del concerto del primo Maggio, che si sa che lì ne sparano a bizzeffe, ma se ci mettiamo a sindacare al concerto dei sindacati entriamo in un loop di paranoia che chissà dove andiamo a finire, e chissà dove finiamo ad andare, se mi concede la citazione”.

Insomma”, continua Arrosticini, “due bambini ieri stavano giocando in piazza verso le 15 e trenta quando, ad un certo punto, uno dei due trova una specie di bolla dura, dove all’interno c’era una voce che ripeteva ossessivamente “ci stanno invadendo, è ora di finirla”: ecco, quella era una cazzata di Salvini che bisognava prontamente disinnescare prima che iniziasse a viaggiare nell’atmosfera, o peggio, in televisione, e da lì in poi la storia era già bella che scritta: Lega al 40%, Casapound e Forza Nuova al governo, la Meloni all’interno, Berlusconi Presidente della Repubblica e Casini che trova un modo per infilarsi pure in quest’occasione. Una prospettiva allucinante da impedire a tutti i costi.”

Il problema”, spiega Primolivello, “e che pensavamo fosse solo una, in realtà ce n’erano centinaia! Si erano incastrate sotto al palco e per fortuna non riuscivano a volare via, sennò non oso immaginare che danni avrebbero potuto fare, pensi che una roba così, dispersa nell’aria, potrebbe portare dei meridionali a votare Lega Nord. Ma vi rendete conto? Per risolvere il problema abbiamo dovuto chiamare degli esperti che ogni anno seguono il raduno sul pratone di  Pontida e che conoscono un metodo infallibile per far brillare ogni cazzata senza danno ambientale o strutturale. Tra l’altro è la stessa che si occupa della manifestazione di Italia Viva alla Leopolda e, infatti, oggi è impegnata a mettere in sicurezza l’intera Firenze dopo il discorso di Matteo Renzi di ieri. È un lavoro duro ma dà molte soddisfazioni”.

Certo che ci sono anche dei problemi”, conclude Arrosticini, “molte volte qualche cazzata è volata via prima che riuscissimo a farla brillare. E ora la gente è convinta che ci siano immigrati che vivano negli alberghi con 35 euro al giorno e con un Iphone tutto pagato grazie le tasse che i nostri evasori non pagano. Sì, è un po’ anche colpa nostra ma cerchiamo di circoscriverle nell’area nazionale. Anche se devo dire che in questo momento, in Inghilterra, non stanno sicuramente messi meglio di noi. Ora mi scusi ma devo scappare: hanno appena ritrovato un altro cumulo di cazzate della Meloni e di Berlusconi da far brillare”.

Davide Paolino