Città del Vaticano – È nota a tutti la grande passione del nuovo Pontefice per lo sport, passione che ha manifestato incontrando Jannik Sinner, benedicendo i ciclisti prima dell’ultima tappa del Giro d’Italia e scegliendo il nome Leone in omaggio a Leo Messi.
Papa Prevost è talmente appassionato di sport da organizzare quotidianamente degli incontri di curling nel piccolo Stato Vaticano: all’alba, quando la basilica di San Pietro è ancora chiusa ai visitatori, il Santo Padre è solito sfidare il Segretario di Stato Pietro Parolin nella navata centrale della chiesa, con l’aiuto delle suore che con le scopette agevolano lo scivolamento delle grandi pietre.
Ma ora questa grande passione rischia di essere rovinata dalla gravissima situazione internazionale. Proprio ieri, mentre Prevost stava guardando Fluminense – Ulsan Hyundai del Mondiale per Club su un maxi schermo che ha fatto piazzare nella Cappella Sistina, è stato avvicinato dal Segretario di Stato che lo ha informato che non è stato nominato Papa per guardare sport in tv e che la gente si aspetta che lui dica qualcosa. Quindi, alla fine del primo tempo, il Pontefice si è affacciato alla finestra e dopo aver terminato di masticare il suo hot dog ha lanciato un appello: “Mi rivolgo ai potenti della Terra: fate la pace! Ciao”. Dopo aver incontrato lo sguardo severo di Parolin, però, ha capito di dover aggiungere dell’altro: “Ok, ma se proprio non ce la fate a fare la pace allora vi chiedo di non scatenare una guerra mondiale proprio adesso che sta iniziando Wimbledon! Vi supplico nel nome di Dio, non mi sono mai perso neanche un set di questo torneo!”.
Poi il Papa ha suggerito di risolvere le grandi crisi internazionali tramite un torneo di basket, inserendo USA, Iran, Russia, Ucraina, Israele e Palestina in due gironi all’italiana con semifinali e finale andata e ritorno, ma è stato portato via da Pietro Parolin poco prima di effettuare i sorteggi.
Eddie Settembrini