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Reparti deviati dei servizi segreti arrestano per sbaglio Matteo Messina Denaro

Reparti deviati dei servizi segreti arrestano per sbaglio Matteo Messina Denaro - Lercio

SUCATE DI SOTTO – Un evento degno di essere festeggiato con tutti gli onori sta invece creando imbarazzo all’interno dei reparti deviati dei servizi segreti: quello che doveva essere un banalissimo scherzo a un amico si è trasformato nell’arresto di Matteo Messina Denaro.

Da alcune fonti interne della mafia, si apprende infatti che alcuni agenti segreti si sono recati di recente a casa del boss per fingere un blitz a scopo pubblicitario, “giusto per dimostrare che ogni tanto qualcosa la fanno anche loro”. Gli agenti, a quanto dice la fonte, davano per scontato che Matteo Messina Denaro fosse in vacanza in una delle tante case al mare messe a disposizione per il latitante.

Le fonti mafiose rivelano inoltre che il reparto deviato dei servizi segreti desse anche per scontato che un altro reparto di tali servizi, quello deviato deviato, avesse avvisato gli infiltrati della mafia nelle forze dell’ordine per avvertire il boss di darsi alla fuga vacanziera.

Il caso è difficile da interpretare, innanzitutto perché si tratta di chiarire chi è infiltrato e dove, e chi è deviato e perché. Dalle confidenze raccolte finora emergerebbe poi l’esistenza di un terzo reparto dei servizi segreti, quello deviato deviato deviato, che avrebbe invece avvisato l’uomo giusto ma indicandogli il giorno sbagliato. Alla fine, Matteo Messina Denaro aveva preparato le valigie per la vacanza del giorno dopo, vacanza che però è saltata a causa di questo fatale errore.

In questo momento all’interno dei servizi segreti ci sarebbe un vero e proprio tumulto, e siamo pronti a scommettere che cadranno parecchie teste. Questo incidente, soprattutto, costerà a molti parecchi soldi, quelli che avevano giocato sulla piattaforma di scommesse online William Hill. Sembra infatti che svariati agenti segreti avessero scommesso sulla latitanza di Matteo Messina Denaro, in particolare puntando ingenti somme sul fatto che il boss trapanese sarebbe riuscito a migliorare l’ancora imbattuto record di Bernardo Provenzano, riuscito a mantenersi latitante per 43 lunghissimi anni.
Fortuna che i servizi segreti non hanno solo reparti deviati e che c’è chi nel gruppo dei “dritti” ha già assicurato che penseranno loro a trovare un degno sostituto. Il successore sarà deciso in base a una serie di caratteristiche, quali per esempio:

– Gli anni finora maturati di latitanza;
– Il numero di persone presumibilmente uccise;
– Il territorio di appartenenza.

Queste tre voci sono comunque sempre subordinate alla principale, rappresentata dalle amicizie politiche. È infatti da parecchi decenni ormai che negli ambienti mafiosi circola questo insopportabile luogo comune sul fatto che se non hai un amico politico a raccomandarti non potrai mai diventare un boss mafioso e soprattutto latitante. Un luogo comune che però sembra essere davvero decisivo.

Claudio Favara