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Putin propone a Jovanotti di organizzare Jova Beach Party in Ucraina per accelerarne la distruzione

MOSCA – “È la soluzione più semplice e efficace: un Jova Beach Party sulla spiaggia di Odessa, con 60 mila persone che calpestano tutto. Ci sono begli incassi e il posto viene disintegrato, vinciamo tutti insomma” . Con queste parole, Vladimir Putin ha annunciato la sua nuova mossa strategica militare per piegare la resistenza degli ucraini, che prevede di far cadere la città portuale di Odessa organizzandoci un concerto di Jovanotti.

“Se poi la cosa darà gli esiti sperati – ha continuato Putin, durante la sua intervista concessa a Poccия 1 – potremmo farla anche nelle zone interne. Gli organizzatori di questo tour sono davvero abili: radono al suolo tutto fino all’ultimo atomo. E lasciano anche un sacco di plastica in giro, così potrò vincere pure la mia guerra contro la Natura. Ops, ‘operazione militare speciale’ contro la Natura, pardon”.

Il leader russo ha poi ricordato i casi dell’abbattimento di 65 metri di alberi tamerici a Marina di Ravenna e l’eliminazione delle siepi sul lungomare di Montesilvano. “I fenicotteri del lido degli estensi erano disorientati e smarriti – ha proseguito, ridacchiando – ma… diciamocelo? Chi se ne fotte di questi fenicotteri? È più importante la vita di un fenicottero o ballare come un derviscio rotante ubriaco sulle note de ‘L’ombelico del mondo’ ?? E poi, se i fenicotteri si lamentano… iniziamo a mangiarli al posto dei polli. A proposito: sapete che uno degli sponsor di questo tour ‘ecologico’ è “Fileni”, che è tra i maggiori allevatori intensivi di polli? AHAHAHA, quel Jovanotti è un genio”.

E Jovanotti? Non è rimasto in silenzio di fronte a queste parole e ha ribadito che il suo Jova Beach Party rispetta l’ambiente, promuove l’ecologia, lascia le spiagge meglio di come le ha trovate e lui alla Natura ha dedicato un album nel 2021. “E noi – conclude Putin – proprio quelle canzoni abbiamo deciso di trasmettere in diffusione dai nostri elicotteri d’assalto: funzionano meglio delle bombe a grappolo, per far arrendere gli ucraini”.

Stefano Pisani