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Primi risultati del nuovo governo: i treni arrivano in orario, ma nelle stazioni sbagliate

Primi risultati del nuovo governo: i treni arrivano in orario, ma nelle stazioni sbagliate - Lercio

Roma – “Dopo molti decenni, secoli e forse perfino lustri, i treni italiani arrivano in orario”. È un Toninelli raggiante quello che si fa incontro ai giornalisti all’uscita da Palazzo Chigi dopo la diffusione della clamorosa notizia di un Intercity giunto a Firenze Santa Maria Novella proprio all’ora prevista e di un Regionale Veloce presentatosi a Cortona addirittura con quattro minuti di anticipo.

Il Ministro canta vittoria non si lascia scoraggiare dai pochi borghesucci rosikoni che, al solo fine di screditare il governo gialloverde, osservano che i convogli erano attesi rispettivamente a Santa Maria Capua Vetere e Ortona: “Dettagli – sbuffa Toninelli – noi tireremo dritto e i viaggiatori se ne faranno una ragione”.

Forte di questo primo grande risultato, l’esponente pentastellato si spinge oltre e illustra il suo rivoluzionario piano per bypassare le buche e il traffico che affliggono Roma a causa della maledizione della giunta Marino: “Abbiamo tentato di tutto per rimediare ai guasti del Pd: Abbiamo insultato Marino, tirato in ballo Mafia Capitale, abbiamo detto e scritto migliaia di volte ‘E allora il Pd’, ma senza risultati. Le buche sono talmente resistenti che le nostre parole al vento non sono riuscite a ripianarle. La sindaca Raggi era talmente disperata che stava addirittura pensando ad un gesto estremo: stanziare dei finanziamenti per la manutenzione delle strade e monitorare i lavori per assicurarsi che fossero celeri e ad opera d’arte. Per fortuna, in un momento di concentrazione estrema, mentre stavo seduto sulla tazza del cesso di Montecitorio, ho avuto una idea che ci consentirà di evitare la nostra più grande paura: dover governare dimostrando competenza e professionalità. Roma diventerà un’avangiardia mondiale del campo del trasporto pubblico grazie ad un mezzo futuribile, la monorotaia, che servirà tutti i tragitti della città sul modello di quelle costruite in città come Brockway, Ogdenville, North Haverbrook e Springfield“.
Toninelli osserva poi che molte stazioni ferroviarie sono inutili repliche: “Perché alcune città hanno più di una stazione? È uno spreco a danno dei cittadini e confonde i macchinisti”, e che sarebbe opportuno sfruttare adeguatamente anche per il traffico su rotaia i tanti tunnel sparsi per la Penisola, da quello del Brennero al famoso Ginevra-Gran Sasso, fino a quello del Divertimento di cui il brillante Ministro ha tanto sentito parlare.

Ma l’entusiasmo del Governo non è sufficiente a smorzare le critiche dei viaggiatori, organizzatisi nel Comitato Sì-TAD (Treni A Destinazione), profondamente contrari ad un modello di trasporto pubblico che ti fa arrivare sì in orario, ma in un posto a caso. Né sono bastate le rassicurazioni dello stesso Toninelli, che fa notare quanto sia bella l’Italia intera e come in fondo i posti si somiglino tutti, con quegli alberi che sembrano usciti dall’IKEA. La ragionevolezza non è servita a placare madamine e frustrati vari, che seguitano a parlare di inaccettabile aleatorietà.
Tuttavia, l’Esecutivo si dice pronto al dialogo e darà presto puntuali risposte, appena chiarito cosa significhi la parola ‘aleatorietà’.

Rosaria Libera Greco