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Presto in commercio i test sierologici per capire se si è stati renziani

Foto Credits: Darko Stojanovic

Rignano sull’Arno – Dopo l’inserimento da parte della Protezione Civile nella lista dei guariti di coloro che hanno smesso di votare per la Lega, la comunità scientifica lancia un nuovo allarme: “Alcuni casi emersi recentemente in diversi ospedali ci fanno temere di trovarci di fronte ad una nuova malattia infettiva, non sappiamo ancora se di origine batterica o virale, che presenta sintomi simili ad una leggera meningite, provocando nei pazienti senso di smarrimento e incapacità di capire a chi dare ragione”.

L’allarme è dovuto soprattutto alla veloce di diffusione del morbo, che si sta diffondendo con una crescita esponenziale. I primi casi sono stati rilevati allo Spallanzani che ha battezzato il disturbo come Votopost-Silvio. Essendo una disfunzione che colpisce in particolare le capacità cognitive, i medici stanno cercando di capire perché coloro che ne vengono colpiti inizino a provare una forte attrazione per i politici che fanno di nome Matteo.

Il coefficiente R0 è risultato altissimo soprattutto al nord, dove Matteo Salvini vanta ancora, nonostante i recenti scivoloni, un consenso elettorale molto ampio. Le persone contagiate hanno manifestato sintomi molto gravi come: rabbia con bava ai bordi della bocca, intolleranza all’epidermide scura, grappa nel sangue, stati confusionali e sovranismo. Ma, proprio in queste zone, il distanziamento sociale atto a contenere la diffusione del Covid-19, e la mancanza di notizie su sbarchi di migranti, sembra sia in grado di arginare almeno in parte la diffusione. Anche il noto virologo Roberto Burioni ha indicato queste misure come particolarmente efficaci: “Non bisogna mollare proprio adesso, anche nella fase 2, messa in atto contro il coronavirus, bisogna assolutamente evitare di parlare di sbarchi, immigrati e lavori rubati, solo così potremo farcela, anche se – aggiunge – mi preoccupa molto la situazione a Rignano sull’Arno, qui molte persone sono state colte da un’improvvisa ammirazione per Matteo Renzi. Si teme un nuovo focolaio, dobbiamo stare attenti, chiudere tutto prima che vengano contagiate altre zone”.

R0 sembra essere però molto più basso rispetto ai focolai del nord Italia, il perché lo spiega il commissario straordinario dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro: “I contagi sono molto bassi perché qui è stata raggiunta l’ormai celebre immunità di gregge, negli anni passati tutti hanno contratto questa malattia. E, come si spera avvenga con il Covid-19, si è ormai depotenziata a meno di un banale ‘eh, tanto sono tutti uguali‘”.

In pratica bisognerà capire chi, in passato, sia stato colpito da questa malattia e si è quindi immunizzato. Dalla prossima settimana partiranno test sierologici per tutta la popolazione di Rignano sull’Arno fino ad estenderla a tutto il territorio nazionale. Una prima valutazione dice che almeno il 40% della popolazione italiana sia stato colpito da un moto di stima per Renzi.

Restano però le preoccupazioni per il ceppo del nord, dove sembra che la gente resti immunizzata per un tempo molto più breve al Votopost-Silvio. Ma, come abbiamo imparato dalla pandemia di coronavirus, il nord resta un caso a sé che, quando tutto questo sarà finito, meriterà una lunga profonda e analisi.

Sergio Marinelli