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Preside inchioda crocifisso in classe, la martellata fa crollare la scuola

Preside inchioda crocifisso in classe, la martellata fa crollare la scuola - Lercio

Sulmona – “Poteva essere una tragedia ma per miracolo siamo qui a raccontarla, ed è sicuramente un segno divino”, sono queste le parole di Liana Monca, preside dell’Istituto Comprensivo Elementare Renzo Bossi da Tirana, che stamattina ha rischiato la vita durante un incontro genitori-insegnanti prima dell’inizio del nuovo anno scolastico.

La preside stava elencando ai genitori le novità riguardanti il nuovo regolamento scolastico che va dall’adozione della nuova divisa costituita da una felpa indicante il nome della città, alla possibilità di portarsi da casa il proprio chef personale se si dispone di un reddito sopra i 200mila euro annuali, fino all’introduzione delle pistole taser per i bidelli, oltre che all’attuazione dell’autocertificazione per i vaccini obbligatori e al conseguente periodo di quarantena per quei genitori stolti che vaccinano i propri figli invece di affidarsi al Signore o a Paola Taverna.

Gli animi durante l’incontro si sono lievemente accesi quando ho obbligato le famiglie a portarsi la carta igienica da casa perché il budget scolastico era già quasi ridotto all’osso”, spiega la Preside, “ma quando ho rivelato che il motivo era da ricondursi all’acquisto di un crocifisso placcato oro da inserire in ogni aula, un fragoroso applauso ha accolto la mia decisione e le famiglie si sono dette favorevoli a far bere limonata asprissima ai propri figli per cercare di eliminare ogni stimolo a evacuare nelle ore in cui sono a scuola, con un notevole risparmio anche di acqua per il plesso scolastico”.

Mentre procedevo ad attaccare al muro il primo crocifisso in una classe, ricordando che questo simbolo di amore universale è un segno di gioia, speranza, carità – tipo l’8 settembre –  e di ciò che siamo capaci di fare a un immigrato dopo un processo-farsa, la parete ha ceduto e mi sono ritrovata sommersa dalle macerie”, spiega la preside ancora scossa.

Fortunatamente è andato tutto bene ma credo ci sia stato l’intervento di Padre Pio a cui la preside è molto devota”, spiega Benedetto Imbronzo vicepreside della scuola e saltuariamente diacono della chiesa locale, “E per questo motivo credo che oltre al crocifisso in tutte le aule da oggi applicheremo anche un’immagine del Santo di Pietralcina, l’avevamo già fatto in passato ma erano quelle di Sean Connery, un errore che può capitare”, afferma mentre attacca al muro una gigantografia di Sergio Castellitto.

La preside, scossa ma risoluta, fa anche un ultimo appello finale ai genitori accorsi: “Donate il vostro 8×1000 alla chiesa cattolica e non all’edilizia scolastica, pure se obbligate i vostri figli a restare otto ore al giorno in luoghi fatti con muri di cartapesta. Perché se donate soldi alle scuole riuscirete a risolvere solo i problemi della scuola stessa, e magari vostro figlio non vivrà nel terrore che gli cada un muro in testa. Ma se li donate alla Chiesa il Signore sarà contento e con la sua onnipotenza risolverà tutti i problemi del mondo”.

Patrizio Smiraglia & Davide Paolino