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Plastica nei mari, arrivano buone notizie: entro il 2050 non sarà più possibile annegare

Plastica nei mari, arrivano buone notizie: entro il 2050 non sarà più possibile annegare - Lercio

(Eyebrows – Oklahoma). A poco più di un mese dalla Conferenza sul clima Cop24 in Polonia, dove alcuni professoroni pagati dalle O.N.G.  ci hanno nuovamente messo in guardia sulla “grave” crisi planetaria cui secondo loro stiamo andando incontro a causa del “global-warming” indotto dall’attività umana, è arrivata una smentita che è anche una bellissima notizia riguardo un altro insensato allarme, quello relativo alle plastiche negli oceani.

Un contro studio finanziato dall’associazione americana con scopo di lucro  “The-Big-Electron”, ha infatti dimostrato senza ombra di dubbio, con esperimenti all’avanguardia realizzati usando un termometro, un bilancino di precisione e dei sottaceti,  che i cambiamenti climatici repentini non solo sono normali, ma sono utili alla nostra sopravvivenza e alla nostra evoluzione che, come tutte le persone di buon senso sanno, è legata a doppio filo a uno degli alimenti ormai fondamentali della nostra dieta: la plastica. Plastica che invece molti professoroni vorrebbero farci eliminare a vantaggio di alimenti a “basso impatto ambientale“.

Abbiamo raggiunto al telefono il responsabile della ricerca, il professor Reed Richards,  che a margine di una convention scientifica intitolata “Terremoti e preghiere, meglio il Padre Nostro o l’Ave Maria per farlo restare sotto il 3° della scala Mercalli?“, tenutasi in Oklahoma, ha illustrato gli “indubbi vantaggi del ricoprire interamente i mari e gli oceani di plastica entro il 2050“.

Riportiamo la dichiarazione rilasciataci dal Professor Richards: “Sappiamo che ricoprire ogni specchio d’acqua di plastica entro il 2050 è un progetto ambizioso e conosciamo i dubbi di una larga fetta della popolazione mondiale, ma siamo ottimisti e convinti che con il recente risveglio delle coscienze e il ritorno alla vera scienza del popolo riusciremo a raggiungere il nostro scopo. Pensate che solo qualche anno fa non nessuno parlava di terra piatta, dell’autismo indotto dai vaccini o dell’esistenza di differenti razze umane. Certi discorsi erano accettati solo in determinati ambienti accademici come i punti scommesse della SNAI, i bar sport o lo studio televisivo di Voyager, vergognandosi di proporli in contesti più popolari. Ma oggi, finalmente, grazie alla potenza della rete la verità è alla portata di tutti. Indubbiamente le lobby dei professoroni sono ancora forti e tentano di metterci i bastoni fra le ruote ogni giorno, sciorinando balle come quella che per conoscere un argomento lo si deve studiare, ma non riusciranno a tenere nascosta la verità per molto tempo. Ricoprire la superficie dei mari con la plastica porterà enormi vantaggi, primo fra tutti l’azzeramento dei morti per annegamento. Loro questo non ve lo dicono perché, solo per fare un esempio, finirebbe la mangiatoia del traffico dei migranti che funziona facendo leva sull’umanità della gente con la scusa che queste ‘persone’ muoiono, ma non si può credere che nel 2019 ci sia ancora chi non sa nuotare. Senza contare che coloro che vengono definiti ‘disperati’ non  hanno i soldi per un salvagente, ma li hanno per lo smartphone. Le loro scuse non reggono. Per risolvere il problema migranti basterebbe costruire un bel muro galleggiante nel mezzo del Mar Mediterraneo. Comunque la sperimentazione sulla copertura di plastica delle superfici idriche è già in fase avanzata, siamo partiti anni fa da alcuni grossi corsi fluviali come il Gange in India. Le statistiche hanno evidenziato che nessuno è più annegato da quando la superficie è stata interamente ricoperta di plastiche. I bambini di quelle zone adesso hanno la possibilità e il sacrosanto diritto di non annegare, ma morire a causa dell’aria insana che respirano o dell’acqua che bevono, come ogni buona società basata sul consumo insegna. Questi sono  fatti, non penose teorie scientifiche basate su studi lunghi e approfonditi o sull’ormai superato metodo sperimentale”.

Fabio Corigliano