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Pillon apre al DDL Zan: “Accordo possibile dopo che omosessuali e trans saranno tutti morti”

Roma – “È una grande vittoria! Abbiamo impedito che a scuola montassero il pisellino sulle bambine e la patatina sui maschietti!”
“Ma il DDL Zan non diceva quello!”
“E che importa, basta che non sia passato!”


Sono occorsi 12 uscieri della Brigata Sgarbi e due dosi di narcotici per ippopotami per riuscire momentaneamente a placare l’incontenibile euforia del senatore della Lega, Simone Pillon, all’annuncio che il DDL Zan era stato rimandato in Commissione Giustizia da dove, con ogni probabilità, non riemergerà mai più (per la cronaca, il presidente della commissione è della Lega, uno dei vice di FdI. Con questo non vogliamo insinuare nulla ma un isterico a bagno nelle sabbie mobili avrebbe più probabilità di tornare a galla).

Uno dei telepati in servizio a Palazzo Madama ha garantito che mentre Pillon continuava a ringraziare nostro Signore per lo scampato pericolo in realtà stesse pensando “Me lo potete sucare, merde! Anzi, no, vi piacerebbe!“, mentre uno degli esperti in lettura delle labbra in servizio a Palazzo Madama garantisce che il senatore leghista non lo stesse solo pensando.
Ma non deve comunque sorprendere che il centro(Ahahahahahaha!)destra si sia comportato in quel modo. Come confermato da più di un opinionista, “La destra ha semplicemente fatto la destra“, mentre un celebre cantautore ha chiosato “Dalla destra nascono i fior“.

Più complesso capire cosa sia successo all’interno della fazione ufficialmente a favore del DDL, ma che è stata impallinata da franchi tiratori che hanno votato contro. A un furioso Enrico Letta: “Razza di ingrati. Io per voi sono tornato in Italia rinunciando allo chablis sugli Champs-Élysées“, si contrappone un serafico Renzi che, dopo aver scritto un tweet contro Landini per far vedere che gli anni non l’hanno cambiato, ha commentato nella sua nuova lingua adottiva da quella culla della tolleranza che è l’Arabia Saudita: “Abq hadian“*.
Inutile chiedere un commento agli esponenti del Movimento 5 Stelle: dal 2013 non hanno ancora finito di conoscersi l’uno con l’altro e di sapere chi è chi.

Ad ogni modo, pare che proprio da Pillon sia partita una mano tesa per lavorare insieme su una nuova bozza del decreto: “Se la sinistra si impegnerà a togliere le parti più controverse del decreto, tipo che ai bambini omosessuali sarà data la dolce Euchessina, mentre quelli etero dovranno continuare a spingere, allora possiamo pensare a lavorare insieme a un nuovo testo, a condizione che nel frattempo gay, trans, stranieri, malati e disabili siano tutti morti. La misericordia del Signore è grande, come insegna il Vangelo, libro che prima o poi mi deciderò anche ad aprire“.

Silvio Berlusconi ha comunque garantito che quando siederà al Quirinale non ci saranno più divisioni o conflitti di alcun tipo e si farà l’amore, ognuno come gli va: “Tra pochi mesi potrò invitarvi a mettere una mano sul culo alle vostre mogli o amanti o a delle sconosciute incrociate per strada e a dire loro che quella è la carezza del Presidente della Repubblica“.

Nel frattempo, una domanda si aggira insinuante tra i palazzi del potere romani: “Cosa non si sarebbe scatenato se Laura Boldrini, da presidente della Camera, ne avesse combinate anche solo la metà del presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati?

Augusto Rasori

*Stai sereno