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Pescato, mattato e inscatolato il 23enne che viveva come un pesce

Pescato, mattato e inscatolato il 23enne che viveva come un pesce - Lercio

Sono passati solo pochi giorni da quando i media dell’intero pianeta si sono occupati del caso di Eric Ducharne, il 23enne di Crystal River, Florida, che voleva vivere come una sirena (o meglio un tritone), e che dichiarò di dormire, respirare e mangiare proprio come loro, trascorrendo diverse ore ogni giorno a mollo in una sorgente indossando delle appendici ittiche, e che a 13 anni aveva già trasformato il suo hobby in una fonte di guadagno, fondando un’azienda, chiamata The Mertailor, che produce proprio code di sirene per clienti di tutto il mondo, da semplici privati a società di produzione televisiva e cinematografica.

Oggi le cronache devono occuparsi, invece, della fine cruenta e drammatica del sogno del giovane statunitense. Come tutti gli animali chiusi in gabbia, anche Eric ha iniziato a sentire sempre più stretti i confini della pozza in cui era solito immergersi e dopo escursioni via via più lunghe, si è abbandonato, una volta che la sorgente è diventata un fiume, al flusso della corrente fino a che non ha raggiunto la vastità dell’Oceano Atlantico. Ebbro di quella sensazione di libertà sconfinata, Erich non si è però accorto del peschereccio alle sue spalle che lo ha immediatamente catturato e issato a bordo. A nulla sono valse le proteste del ragazzo, che ha prontamente rinunciato al mutismo caratteristico della sua classe tassonomica d’adozione: “Fermi! Sono un uomo! Non sono un tonno!”. I pescatori non hanno comunque avuto esitazioni: “E allora? Non li leggi i giornali? Il 60% del pesce spacciato per tonno in America mica lo è!”. “Ma questa coda è di plastica!” ha ribattuto Eric. “È un po’ che non ordini pesce al ristorante, vero?”. E subito dopo è iniziata la tragica mattanza.