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Pari opportunità, Boldrini: “Almeno il 40% dei mariti dovrà essere costituito da donne”

Pari opportunità, Boldrini: “Almeno il 40% dei mariti dovrà essere costituito da donne” - Lercio
Nell'immagine il presidente della Camera con il futuro senatore a vita Gigi Billo

Farà sicuramente discutere l’ultima dichiarazione del Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, elemento di spicco del governo Renzi ed ennesimo politico privo di legittimità non votato da nessuno nonostante ci sia chi insinui che il Parlamento sia una cosa e il Governo un’altra e che lei si fosse regolarmente presentata alle elezioni nel 2013 ma, come scrisse il drammaturgo tedesco William Moliere, “Il diavolo può citare le Sacre Scritture per i suoi fini”, quindi figuratevi la Costituzione!

Ad ogni modo, la sedicente onorevole, avrebbe preso parte a una riunione esclusiva – tenuta sulla Hillary III, una delle 12 barche di D’Alema, ormeggiata al largo delle coste del paradiso fiscale di Capalbio – organizzata dai gruppi massonici Birkenstok, Heisenberg e Perlenbacher. La Boldrini si è fatta accompagnare dall’attuale Ministro per l’Invasione dell’Europa Cecile Kyenge che,  ricordiamo per dovere di cronaca, non ha MAI preso la cittadinanza italiana, a parte che nel 1994. Secondo fonti incontrovertibili del web come Catena Umana, Imola Oggi e Tuttiicriminidegliimmigratichementresonoingiroaviolentarelenostredonnecifreganoil
lavorolacasalalamacchinaecirivoltapureilcanecontrodinoi.com, le due politichesse hanno raggiunto il natante a bordo di un ascensore di Stato, poi di un taxi di Stato, poi di un treno di Stato, di un tapis roulant di Stato, di un idrovolante di Stato e di una scaletta di Stato e indossando scarpe di Stato, scortate da una zingara, Greta & Vanessa e il loro manipolo di amanti rapitori, Lucianina Littizzetto, i componenti del Coro di Mosca che non votano per Putin, la vera curatrice della pagina Facebook di Gianni Morandi e da Otto, uno dei figli nati dalla relazione clandestina fra la cancelliera Angela Merkel e il polpo Paul.
Mollemente adagiata su una chaise longue, tra uno champagne (vino straniero giunto su un tir di Stato) e una tartina di caviale costosissimo, ottenuto da uova di scorpione, mentre Adam Mada Kabobo e Salah Abdeslam le facevano aria con ventagli di un rarissimo pavone ormai sull’orlo dell’estinzione, la bolscevica Boldrini, invece di occuparsi dei pericoli che minacciano il nostro paese, come i vaccini, il gender e Carlo Conti, avrebbe iniziato a redigere, dettandolo al teutonico gasteropode Otto, una serie di proposte che secondo lei e la sua casta dovrebbero rendere più equo e moderno il nostro paese. Iniziative come il Perchénonteliprendiacasatua Act, che prevede l’obbligo per ogni famiglia di accogliere almeno 15 profughi e di fornire un iPhone ultimo modello a ciascuno di essi in modo che possano andare su Facebook a molestare le nostre donne, l’aumento da 90 a 150 euro al giorno della diaria per i rifugiati affinché, sebbene islamici, abbiano la possibilità di offrire alcolici a una ragazza invece di dover andare fino a Colonia a molestarle, ma soprattutto l’innalzamento delle quote rosa all’interno dei matrimoni eterosessuali, ultimo baluardo contro il completo imbarbarimento dell’Occidente. L’obbiettivo è portare la presenza delle donne tra i mariti dall’attuale 0% a quello che ella ritiene un più accettabile 40%, con l’auspicio di arrivare in seguito alla completa parità di mariti uomini e mariti donne.
Immediata la reazione dei difensori della sacralità del matrimonio tradizionale, in primis Mario Adinolfi, che poche ore dopo le nozze a Las Vegas aveva perso la consorte a poker (“È più facile sottomettere le donne che le carte”, dichiarò subito dopo aver bucato una scala al river), il quale ha sostenuto l’importanza di rispondere a tanta protervia portando il prima possibile la percentuale di mogli uomini almeno al 60%.

La Boldrini non intende comunque rinunciare alle sue provocazioni. È di poche ore fa, infatti, la richiesta di conferire la carica di Senatore a vita per meriti culturali al suo gatto Gigi Billo, decisione che ha già suscitato la viva preoccupazione dei deputati del Movimento 5 Stelle che si chiedono quanto peserà sulle casse dello Stato il vitalizio di un politico che di vite non ne ha solo una ma addirittura sette.

Augusto Rasori