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Orfini cerca di entrare in un centro commerciale ma le porte scorrevoli non rilevano la sua presenza

Orfini cerca di entrare in un centro commerciale ma le porte scorrevoli non rilevano la sua presenza - Lercio

ROMA – Brutto incidente questa mattina per il presidente del Partito Democratico Matteo Orfini, elemento di spicco tra i cosiddetti Giovani Turchi (chiamati così perché molti elettori di sinistra hanno cominciato a fumare come costantinopolitani quando hanno saputo che loro rappresentavano il futuro), gruppo che annovera personalità di magnetismo travolgente e caratura rionale quali Andrea Orlando e Stefano Fassina – mica pizza e fichi, i quali hanno sicuramente più carisma.

Secondo i testimoni – i suoi agenti di scorta, che comunque non avevano la più pallida idea di chi fosse – Orfini stava cercando di entrare in un supermercato della Esselunga (“Perché la sinistra deve smetterla con la pretesa superiorità morale anche nella scelta del luogo in cui comprare l’abbacchio, per cui basta con la Coop!” – avrebbe dichiarato dirigendosi verso l’ingresso) per sfogliare a sbafo Un marziano a Roma, il libro in cui l’ex sindaco della capitale Ignazio Marino racconta la burrascosa fine della sua esperienza in Campidoglio, e cercare di avere qualche informazione in più sulla vicenda, dato che lui non ci aveva ancora capito un cazzo di cosa fosse successo, anche perché rivestiva solo il secondario ruolo di commissario straordinario del Partito Democratico romano.
Giunto a ridosso della vetrata scorrevole, Orfini non avrebbe rallentato il passo, senza accorgersi, tuttavia, che la porta di accesso non aveva nemmeno accennato ad aprirsi e andando così a sbattere violentemente contro il cristallo, per fortuna infrangibile, della stessa.

Sono immediatamente accorsi i responsabili della struttura dispiacendosi per il guasto alla porta; guasto che però alla fine non c’era, dato che i tecnici hanno subito eseguito diverse prove per testare i sensori di movimento, facendo camminare prima un bambino, poi un cane, un gatto, un criceto, una chiocciola, facendo rotolare una biglia e volare una mosca e rilevando che la fotocellula ha sempre fatto scattare i meccanismi di apertura.
Il presidente Dem ha quindi coraggiosamente operato un secondo tentativo di entrare ma ancora una volta i sensori non sono riusciti a percepire la sua presenza e l’ingresso del negozio è rimasto inesorabilmente chiuso.

Orfini ha pertanto deciso di rinunciare e di chiedere informazioni sulla questione Marino telefonando direttamente al premier Renzi ma nessuno dei tasti del suo smartphone ha minimamente reagito alla sua pressione digitale. Per fortuna ci è riuscito un bambino che passava di lì, anche se aveva le mani ancora tutte unte di pizza.

Augusto Rasori