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“Non mi piace quell’accento sudamericano”. Giorgia Meloni farà doppiare il Papa da Pino Insegno

Roma – Sono passate poche ore dalla roboante affermazione elettorale di Giorgia Meloni e già in Italia si respira aria di cambiamento. Dopo aver incassato le congratulazioni di grandi statisti come Morawiecki, Orban, Le Pen (ad oggi non sono arrivate ancora quelle di Pinochet e Hitler), la leader di Fratelli d’Italia si è messa subito al lavoro per rendere il nostro Paese un luogo migliore per tutti, tranne che per le donne che hanno deciso di abortire.

Tra i temi che Fratelli d’Italia intende affrontare quanto prima, ce n’è uno che sta particolarmente a cuore alla pasionaria della Garbatella, ovvero il fatto che Papa Francesco non esprima, diciamo così, una grande “italianità”. Della sacra triade “Dio, patria e famiglia”, infatti, l’attuale Pontefice rispetta a pieno le voci “Dio” e “famiglia”, mentre sulla patria appare un po’ carente, a cominciare dal fatto che non è italiano. Alla Meloni non va affatto giù quell’accento sudamericano cantilenante che Sua Santità sfodera ogni volta che si affaccia a Piazza San Pietro. Per la nuova destra italiana il Papa deve avere una voce ferma, virile, italica. Perciò Giorgia Meloni ha deciso che, a partire da domani, gli Angelus di Papa Bergoglio saranno doppiati. E a farlo sarà il fedelissimo Pino Insegno, promosso a voce di regime dopo l’epica presentazione della leader di Fratelli d’Italia al comizio di Piazza del Popolo.

Quello di Pino non sarà un semplice doppiaggio – ha puntualizzato Giorgia Meloni – ma un vero e proprio adattamento, una versione italica dei discorsi del Santo Padre”. E infatti, secondo le indiscrezioni trapelate in queste ore, Insegno avrà anche il compito di “correggere” in tempo reale alcune frasi del Pontefice che potrebbero non aderire perfettamente al nuovo corso politico italiano. Per esempio, laddove il Papa dovesse lasciarsi sfuggire delle improvvide dichiarazioni come “I migranti vanno accolti e integrati” ecco che Pino Insegno dovrà intervenire e, rispettando il santo labiale, modificare la frase in “I camerati vanno assolti e premiati”. Oppure la frase: “Costruiamo un futuro inclusivo per migranti e rifugiati” potrebbe diventare “Costruiamo un ordigno esplosivo per migranti e rifugiati”. Piccoli accorgimenti che un doppiatore esperto come lui non avrà problemi ad attuare.

Se la nuova voce del Papa sarà accolta bene, non si esclude che Pino Insegno possa doppiare anche altre importanti figure del nostro Paese come Mattarella e Amadeus. E forse – visto che effettivamente ha una voce poco virile – anche la stessa Giorgia Meloni.

Eddie Settembrini