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Nelle Bibbie stampate a Napoli San Paolo cambia nome in Maradona

NAPOLI – Sta facendo molto discutere l’iniziativa di un gruppo di fedeli partenopei: nelle edizioni della Bibbia stampate a Napoli l’apostolo San Paolo sarà sostituito da Diego Armando Maradona.

L’idea si deve a un parroco dei Quartieri Spagnoli, Don Stefano Pisaniello, fan devoto del Pibe de oro: “Lo stadio San Paolo è stato rinominato stadio Diego Armando Maradona, è ora di completare l’opera. Le gesta di San Paolo sono narrate da oltre duemila anni ma diciamo la verità: lo amiamo e lo rispettiamo, ma non ci ha mica portato uno scudetto! Iamm bell!”. Don Pisaniello ha anche ideato un salmo, che i fedeli sono invitati a cantare duranTe la messa: Maradona è meglio ‘e San Paolo!!!

Il parroco, alla testa di un team di teologi ultras, sta quindi scrivendo le nuovi parti della Bibbia che narrano le gesta del grande numero 10. La sua prima apparizione è negli Atti degli Apostoli (At 4,3-3), mentre si interroga sugli evangelisti: “Luca è sicuramente Luca Toni, campione del mondo e scarpa d’oro; Giovanni dev’essere Giovanni Trapattoni, il grande Trap; Marco non può che essere Marco Van Basten, re della Coppa dei Campioni; ma Matteo chi è? Non sarà mica Lothar Matthäus? Quel cabron mi ha battuto nella finale dei Mondiali!”

Nell’Apocalisse (Ap 3,5-2) si narra invece del torneo di calcio dei profeti, a cui si erano iscritti i 12 apostoli, che furono costretti a giocare senza cambi per la defezione di Pietro, prevista dallo stesso Maradona: “In verità ti dico: prima che l’arbitro fischi tre volte, tu mi rinnegherai”.

Come per San Paolo, il contributo più rilevante di Maradona nella Bibbia è quello epistolare, con fulgidi esempi di predicazione apostolica come le lettere di Maradona ai romanisti, le lettere di Maradona ai laziali (per par condicio), le lettere di Maradona alla FIFA e le lettere di Maradona agli inglesi.

Proprio queste ultime stanno creando un incidente diplomatico, con il premier Boris Johnson che, se le parti più offensive non saranno cancellate, minaccia gesti estremi come quello di pettinarsi. Il passaggio più controverso si trova nella terza lettera agli Inglesi dopo i Mondiali dell’86 (Ingl, 4:4-2): “Cojones! Hijos de la gran puta! Esta es la mano de Dios!”

Johnson si sarebbe rivolto addirittura a papa Francesco per bloccare la diffusione delle lettere agli inglesi. Bergoglio però sembra che non abbia posto veti alla pubblicazione: “Chi sono io per giudicare chi ama Maradona?” Per poi chiosare: “E poi quelle due pappine ai quarti dei Mondiali del Messico ve le meritavate tutte!”

Andrea Michielotto

NOTA PER I BIBLISTI: Lo sappiamo, San Paolo non era presente all’Ultima Cena ma se uno crede al Mar Rosso che si apre e ad arbusti che parlano…