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Nasce il nuovo movimento di protesta “PENEM”

Nasce il nuovo movimento di protesta "PENEM" - Lercio

Prima battaglia vinta per il movimento PENEM, che si è raccolto per festeggiare, davanti al multisala F.lli Lumière di Torino, in occasione della prima del nuovo film di Superman, dopo aver contestato ed impedito con successo l’uso improprio della sansilvestriana mutanda del supereroe. Indumento che oltre ad essere indecente non produrrebbe un buon esempio per le generazioni future, alimentando anzi il sessista mito del ‘pacco’ rigonfio.  La Corte suprema dello stato del Wyoming ha decretato: “Dopo aver preso atto dell’utilizzo non convenzionale degli slip in tutta la produzione, pur tenuto conto che l’esposizione prolungata alla kryptonite provoca notoriamente a Superman una forte orchite e che, con le mutande sopra la tuta chiunque sembrerebbe John Holmes, questa corte stabilisce il divieto di indossare le mutande sopra i pantaloni, in ogni rappresentazione teatrale, cinematografica o televisiva, anche solo per finalità grottesche e con effetto immediato”. Sentenza storica che ha costretto i produttori del film ad optare per una scelta stilitistica innovativa, ovvero una tuta decente e la canottiera dentro le mutande come i bambini, anche se non hanno gradito la decisione dei giudici: “Vietano di vestire un supereroe come gli pare poi danno diritto al voto ai 30enni che si gasano col nostro film e che magari lo mettono anche come immagine di copertina di Facebook, questo è il vero scandalo!”

Il gruppo PENEM nasce in Italia ed è attualmente composto da Gigi Bolletta, Alex Capitani e David Corona, 3 ex compagni del Cepu che insieme condividono la passione per il cacio e per le ingiustizie, ai nostri microfoni spiegano i motivi di questa barzotta forma di protesta: “Calarsi le mutande” – spiega Bolletta – “è l’unico modo per essere ascoltati in questo paese. Noi, a differenza delle FEMEN, abbiamo molti problemi a protestare nudi, sia perché le forze dell’ordine ci palpano il doppio, sia perché sfilare in piazza a Kiev a -2°  permette alle FEMEN di sfoggiare marmorei capezzoli pungenti che animano la protesta, mentre a noi l’intero apparato pubico si trasforma in una capasanta ricoperta di peli”. Capitani precisa: “Il nostro obiettivo è quello di incrementare le capacità intellettuali e morali dei ragazzi che si ispirano a modelli obsoleti di maschio alfa, una visione largamente condivisa da utenti in tutto il mondo dove si organizzano sempre nuove celle ogni giorno. In Italia abbiamo molte richieste di adesione che dobbiamo valutare attentamente, ma c’è sempre posto per altri membri”