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Muore ma si risveglia al suo funerale. Il racconto shock: “Ho litigato con Dio”

Muore ma si risveglia al suo funerale. Il racconto shock: "Ho litigato con Dio" - Lercio

di Vittorio Lattanzi

Lasonil (Texas) – Morire, ma solo apparentemente, per poi svegliarsi durante il proprio funerale. Uno shock per Billy Novembre, operaio 33enne ‘deceduto’ durante una ceretta all’inguine. Ancor di più se ricorda ogni cosa: “Ho vissuto nell’aldilà, poi sono tornato nel mio corpo”.

Lercio lo ha intervistato, ecco il suo racconto: “Mi sono come staccato dal mio corpo ed ho iniziato a camminare in tunnel; nessuna illuminazione come sull’A14, c’era solo una luce in fondo e decisi di seguirla, poi una sala d’attesa e alla reception un vecchio burocrate. Mi accomodai in compagnia di un paio di persone che si lamentavano ‘In paradiso c’è troppa burocrazia’ diceva il più anziano e in quel momento realizzai di essere nell’aldilà. Avevo capito che qualcosa non andava, sono sempre stato ateo e comunque, anche in caso di eventuali smentite, per sicurezza avevo fatto tutto il necessario per assicurarmi un posticino all’inferno: mai una preghiera, mai una domenica in chiesa, mai un digiuno, atti impuri a volontà, bestemmie da 5 aggettivi, bugie, sesso a pagamento, droga, alcool, black metal norvegese… Eppure mi ritrovavo con un punteggio altissimo, ero condannato al paradiso! Così iniziai ad agitarmi e pretesi di parlare con il direttore. Si presentò un signore distinto dicendomi di chiamarsi Giovanni ma che i suoi amici lo chiamavano anche Johnny, Giovà, Geovà, Jova, Nannì, Giuvà per rompre il ghiaccio e mi iniziò a parlare amichevolmente e con parole lusinghiere ‘Sai cerchiamo gente come te qui’, poi elogiando il posto ‘Non per dire ma chi viene qua difficilmente poi se ne va’ e mostrandomi entusiasta i luoghi d’interesse ‘Questa è la scuola dove gli angeli imparano a fare le cose’ tutto questo mentre io continuavo a chiedere spiegazione sul perché mi trovassi li e perché dovessi compilare un modulo. Io detesto la burocrazia e l’idea di conviverci per l’eternità mi terrorizzava, se proprio dovevo rimanerci avrei preferito andare all’inferno per conoscere Jeff Hanneman degli Slayer. Provò a convincermi in tutti i modi ‘Potresti essere mio figlio, noi cerchiamo persone come te, pensaci bene, poi senza Lombardo quelli non valgono un cazzo…’ così per ripicca mi rispedì da dove ero venuto, fortunatamente non mi avevano ancora sepolto. La mia compagna poi è stata fantastica, dopo aver sentito le mie urla ha fatto quello che avrebbe fatto ogni buona moglie che si rispetti: ha chiamato la TV”.

“Ah ma se mi ricapitasse tra le mani quello lì, Mr creo tutto io“, dice fregandosi le mani, “Non si scherza coi morti” e spiega: “C’è una graduatoria con punteggio finale, ma la cosa che più mi ha stupito erano i punti assegnati per le varie azioni: le presenze in chiesa danno punteggi bassissimi, per non parlare delle preghiere – contano quanto urlare banzai prima di sferrare un colpo – mentre i parametri per accedervi erano tutt’altri! Li troverete tutti nel mio libro Come litigare con Dio in 3 semplici mosse o potrete scoprirli nel film Condannato al Paradiso che uscirà sotto Natale”.