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Mugello, prosegue l’inchiesta: il piccolo Nicola va a piedi in Procura

Foto Credits: StockSnap da Pixabay

PALAZZOLO SUL SENIO (FI) – È successo di nuovo. Il piccolo Nicola si è alzato dal letto e ha lasciato la sua casa nel bosco di Palazzolo sul Senio. È il papà del bambino, Leonardo Tanturli, a raccontarci come è andata stavolta: “Ero entrato in camera sua per svegliarlo e chiedergli se mi dava una mano ad abbattere degli alberi, ma non l’ho trovato. Sul letto c’era una lettera, scritta con il linguaggio semplice di un bambino di 2 anni, ve la leggo: ‘Mi sono recato a Firenze, presso la Procura titolare dell’inchiesta, per rendere testimonianza circa i fatti accaduti una settimana fa e che mi hanno visto protagonista. Tornerò fra qualche giorno. Non chiamate i soccorsi altrimenti mi toccherà incontrare di nuovo quel fesso de ‘La vita in diretta’. P.S. Ho fatto la cacca ai piedi del letto, potresti averci messo un piede sopra. L’hai fatto, vero? Mi dispiace, te ne saresti accorto se avessimo la corrente elettrica in casa‘.

Così, tra la sorpresa generale, il piccolo Nicola si è presentato in Procura per deporre. Ed è andato a piedi, come è abituato a fare. E anche stavolta ha affrontato una serie di pericoli: gli animali del bosco, le automobili in autostrada, il Camogli dell’autogrill. “Volevo fare l’autostop, ma ho visto che c’era traffico intenso con code a tratti tra Roncobilaccio e Barberino di Mugello, allora ho preferito andare a piedi”, ha detto Nicola all’esterrefatto usciere della Procura.

Nicola è un ragazzino molto sveglio – ha dichiarato il Procuratore di Firenze – dagli episodi che ci ha raccontato trapela una sorprendente autonomia, nonostante la tenera età, come quella volta che è andato al mare con la famiglia e dopo il bagno si erano perse le sue tracce. Lo hanno ritrovato cinque giorni dopo in Sardegna mentre badava a un gregge di pecore nell’Ogliastra. Dopo la deposizione è rimasto qui e ci ha aiutato a risolvere alcuni casi. In particolare ci ha fornito la sua consulenza per una caso del 1968, collegato alla serie di omicidi del Mostro di Firenze, che vedeva come protagonista un bambino che aveva percorso, scalzo, una strada accidentata. Quello che ci ha detto è coperto dal segreto istruttorio, ma vi posso dire che grazie a Nicola abbiamo fatto qualche passo avanti coi sandaletti allacciati”.

Eddie Settembrini