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Minacce a Marco Travaglio: recapitata busta contenente il virus del morbillo

Minacce a Marco Travaglio: recapitata busta contenente il virus del morbillo - Lercio

Scrivania di Marco Travaglio (IKEA) – Una busta con al suo interno il Paramyxovirus del genere Morbillivirus e un biglietto di minacce è stata recapitata ieri mattina alla redazione milanese de Il Fatto Quotidiano, proprio sulla scrivania del direttore Marco Travaglio.

“UN’ALTRA CAZZATA E TI PUNGO (B.)”: questa la frase scritta con un normografo indirizzata al giornalista. Il direttore del quotidiano ha subito denunciato la vicenda alla donna delle pulizie, Gabriella Mereu (un clamoroso caso di omonimia, N.d.R.) e poi ai Carabinieri che hanno avviato le indagini.

Gli inquirenti si sono immediatamente concentrati su quella “B.” tra parentesi. “Abbiamo escluso subito dalla lista dei sospettati Silvio Berlusconi e Beatrice Lorenzin: troppo facili” ha commentato il capo delle indagini. “Abbiamo poi pensato ad una trollata di Bartolomeo Pepe, ma la capacità di usare il normografo e l’assenza di errori grammaticali nel messaggio hanno escluso anche il senatore terrapiattista dagli indiziati. Stiamo valutando anche l’ipotesi che c’entri qualcosa ‘Roberto Burioni, Medico’ o forse ‘Roberto Burioni, Terrorista’, visto che le sue iniziali rovesciate sono BR, chi può dirlo…” ha aggiunto.

Secondo indiscrezioni, la donna delle pulizie (Gabriella Mereu, N.d.R.) avrebbe riferito ai carabinieri che nelle prime ore della mattinata si sarebbe incrociata nel corridoio con un signore con il volto coperto da una maschera di Guy Fawkes, distinto, brizzolato, di corporatura snella, con un leggero accento torinese, tuttologo, allievo di Montanelli (si ignora come la Mereu possa aver raccolto tutte queste informazioni da un incontro di pochi secondi N.d.R.) e con la targhetta Direttore nel risvolto della giacca.

Raggiunto dai cronisti, Marco Travaglio, apparso pallido e con delle chiazze verdi sul collo, ha voluto ribadire quanto dichiarato a Otto e Mezzo qualche giorno fa confrontandosi con il ministro Lorenzin  sulla decisione di reintrodurre l’obbligo vaccinale per l’accesso alla scuola dell’infanzia: “Quando ero piccolo io il morbillo non era considerato alla pari della peste bubbonica come succede ultimamente, ma era giudicato quasi come un tagliando che un bambino doveva fare assieme ad altre malattie. Poi un giorno mio padre si confuse e portò me e mio fratello dal meccanico e la sua auto dal pediatra”.

Fonti vicine alla redazione del Fatto Quotidiano comunque rassicurano tutti quelli preoccupati per questa vicenda: in tarda serata infatti la lettera, il virus e la donna delle pulizie sono stati sciolti nell’acido dallo stesso Travaglio.

Andrea Canavesi