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Mercato immobiliare, tra gli oligarchi russi scoppia la moda di acquistare villette a un solo piano

Foto Credits: PXHere

Milano – Ha destato molto scalpore l’ultimo numero della rivista Case e strani incidenti mortali dedicata agli acquisti di immobili da parte dei magnati russi, o, almeno, di quelli rimasti.

Sembra, infatti, che ormai nessuno di essi ambisca a possedere l’iconico attico in cima a un grattacielo di 190 piani o una panoramica villa affacciata su una suggestiva scogliera.
A determinare questo brusco cambiamento di rotta ha sicuramente contribuito la decisione del CIO di inserire tra gli sport estremi l’occupare un ruolo da manager in Gazprom, Novatek o Lukoil, attività che per tasso di pericolosità al momento è seconda solo al vivere nelle Marche.

Ma quali sono le caratteristiche della casa da sogno ricercata ora dagli oligarchi?
Innanzitutto l’abitazione deve essere a un solo piano, onde evitare inspiegabili cadute dalle finestre dei livelli superiori, anzi, se le finestre mancano del tutto la quotazione è destinata sicuramente a crescere.
Non dev’essere assolutamente dotata di piscina, la cui presenza già diverse volte si è rivelata decisiva nel prendere parte a misteriosi casi di annegamento.
Inoltre è necessario che sia priva di doccia o, in generale, di tutto il bagno, accessorio di lusso che ha ospitato numerosi casi di indecifrabili scivolamenti e fatali urti alla testa.

Si sale di livello se all’edificio mancano sia un seminterrato, i cui gradini, in questi anni, hanno visto frotte di sbadati miliardari perdere l’equilibrio con esiti quantomeno nefasti, sia un garage, specie se sormontato da una trave cui si può facilmente legare una corda che termina con un anello giusto della misura di un collo.
Ma il top di gamma si raggiunge se in casa non si trovano coltelli da cucina e nemmeno ombrelli bulgari con cui iniettarsi involontariamente della ricina.

Avevo trovato finalmente la casa perfetta“, racconta il dirigente moscovita, Oleg Pautassoski, inviso a Putin da quando ha dichiarato che l’operazione militare speciale in Ucraina non è stata propriamente un’idea brillantissima, “piano unico, niente impianto a gas, persino il più vicino sciamano che utilizza veleno di rospo era alla distanza di sicurezza di 1300 chilometri, ma poi ho visto che era in provincia di Macerata e ho rinunciato. Troppo pericoloso“.

Augusto Rasori