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“Lo voglio bianco e no-vax”, in edicola la collana ‘Costruisci da solo il tuo medico di base’

San Ponzio Pilato (Ce)  – “Occhio alla realtà, spirito imprenditoriale e sette gin tonic ogni sera per una settimana”, sono questi i “segreti” di Avido Editore, che per una buffa coincidenza del destino è l’editore della Editore Edizioni S.R.L., una nuova realtà che si è affacciata da poco nel sempre più morente campo dell’editoria italiana.

I grandi gruppi si inventano le collane più tristi e vergognose pur di restare a galla, puntando ad un pubblico fatto di laureati all’università della Strada su facebook, ma noi siamo diversi – afferma Editore, con un pizzico di malcelato orgoglio – Come nuovi editori abbiamo avuto subito l’idea per offrire qualcosa di diverso e abbiamo pensato a due categorie che più piacciono e fanno discutere l’uomo e la donna comune: il razzismo e la medicina, due ambiti ormai alla portata di qualsiasi fesso che scrive su internet”.

La grande novità della Editore Edizioni è la collana in 118 uscite de “Costruisci da solo il tuo medico di base” che, come spiega il suo stesso ideatore è “Un pratico modo per evitare tutta una serie di problemi, come quando vai dalla guardia medica e scopri che il dottore è un nero extracomunitario di colore nero, con discendenze africane e aspetto tipicamente da quelle zone lì sottosviluppate, che chissà come li curano i malati, forse con i riti vudù e cose simili, e mica ti puoi fidare di un tipo così, meglio evitare medici precotti e assemblarti il tuo dottore da solo, caucasico e uomo vero. Che mica ti puoi andare mai a fidare di una donna dai…una donna medico…poi le faremo anche guidare gli aerei”, urla Editore lasciandosi andare ad una grossa risata.

Ma la collana non si basa solo sull’aspetto esteriore del nostro ipotetico dottore ‘perfetto’, ma anche sulle sue convinzioni etiche, morali e scientifiche, spiega Ciro Limmortale, direttore responsabile delle collezioni della casa editrice: “Bisogna adeguarci ai tempi e conoscere bene il moderno consumatore medio: uno che crede ai meme online, convinto che il mal di testa sia causato dalle scie chimiche e non dal fatto di avere sniffato anche la polvere del tappeto durante la festa aziendale di fine anno. Per questo abbiamo deciso di offrire un medico assemblabile in varie versioni: antivaccinista o vaccinista, terrapiattista o galileano, abortista o obiettore di coscienza ma perfettamente operante se vuoi abortire nel suo studio privato con una tariffa a tre zeri, e così via. Diamo ai nostri clienti ciò che essi vogliono: se vogliono crepare tra atroci sofferenze chi siamo noi per negargli questo piacere?”.

Editore si lascia sfuggire anche alcune piccole anticipazioni sulle prime uscite della collana: “Il numero 1 è già introvabile in ogni città italiana, principalmente per il fatto che in molti paesi non ci sono più edicole dato che stanno morendo in massa, ma finché campiamo sui contributi all’editoria di questo ce ne fotte ben poco. Comunque la prima uscita contiene il cervello del proprio medico, da inserire nel cranio, allegato nella seconda uscita. Se non avete trovato la prima non c’è problema: anche senza cervello potete creare un perfetto medico omeopata, in attesa dellala ristampa che stiamo per immettere sul mercato. Dalla terza in poi ogni fascicolo sarà dedicato ad un arto: ci sarà sempre la possibilità di comprarli per un eventuale medico caucasico o zulù…cioè neandertaliano…cioè africano. Quella roba lì”.

Successivamente potrete comprare la vostra specializzazione preferita, il libretto delle ricevute intonso da esibire nello studio privato, varie lauree comprate all’estero da loschi figuri – queste vanno molto tra chi vuole costruire un dentista – e tante altre sconcezze per costruirsi da solo il medico dei propri sogni. Con la centodiciottesima ed ultima uscita, ci sarà la prenotazione effettuata giusto centodiciotto settimane prima per quella visita radiologica in ospedale urgentissima che purtroppo non servirà più a nulla, perché già sarete morti da mesi e mesi” conclude Editore dandosi da solo una pacca sulla spalla.

Davide Paolino