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Dio pubblica status su Facebook: “La mia ira su chi ruba gli aforismi”

AL DI LA’ – E’ un Dio iracondo quello che condanna gli utenti di Facebook che non citano le fonti per sembrare, agli occhi degli idioti, più brillanti e pseudo-intellettuali. L’intervento di questa mattina, che Dio ha voluto pubblicare su Facebook, è chiaro: “Non sopporto chi usa l’arte di altri per farsi bello, c’è pure chi ti cancella i commenti quando fai presente che quella frase, quella battuta o quel pensiero è stato già detto e/o scritto da Tizio o da Tal dei Tali – su questi si abbatterà maggiormente la mia ira”. I teologi più attenti temono che Dio possa tornare ad essere quello del Vecchio testamento e che un nuovo genocidio possa essere perpetrato ai fini di togliere dal mondo la gente che scrive su Facebook status con frasi prese dai libri per poi battezzarli come propri. A voler leggere tutto il chilometrico status dell’Onnipotente non c’è effettivamente da stare tranquilli. Ha ipotizzato un’apocalisse anticipata, altro che crisi economica.

Dio ha poi concluso: “Delegherò ai miei santi in paradiso di fare un’ispezione approfondita e accurata di ogni singolo profilo Facebook. A confronto la visita della Guardia di Finanza ai commercianti sarà uno spettacolo comico”.

Lercio invita quindi i lettori a citare sempre le fonti invitando anche a spargere la voce. C’è un genocidio da evitare. Il 98% delle persone non condividerà questo articolo, se fai parte del 2% e se hai cuore condividi, ne va della vita dell’intero pianeta.

Claudio Favara

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