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Kim Jong Un si addormenta durante una conferenza: giustiziato il relatore

Kim Jong Un si addormenta durante una conferenza: giustiziato il relatore - Lercio
Foto Credits: Zennie Abraham

Corea Del Nord (dal nostro inviato a Brembate di Sopra) – Sgomento, raccapriccio, terrore, Boldi nudo e una forte dose di disgusto hanno colpito gran parte dell’opinione pubblica all’ennesima notizia di un’esecuzione voluta con fermezza da parte del dittatore Kim Jong Un e da tutti i membri dell’Associazione Boia Nordcoreani.

Il fatto si è svolto durante il “Come amare il nostro Caro Leader senza incorrere nelle sue ire e fare la figura dei fessi a livello mondiale facendolo arrabbiare e quindi poi crepare tra atroci sofferenze pur dopo aver accettato di farsi sti capelli di merda Day” quando sul palco è salito Kim Joko Ono, tecnico della fibra ottica di Sunchon visibilmente in miseria visto che internet lì non funziona. Cinque minuti dopo l’inizio del suo intervento, il dramma.

Joko Ono ha preso la parola e ha iniziato a discutere della bellezza della vita in Corea del Nord, così come avevano fatto tutti i centododici relatori prima di lui, poi di quanto il Caro Leader fosse superbo e di come quella faccia cicciosa un pochino lo eccitasse ma non troppo che sennò significa essere gay e queste cose Kim Jong Un non è che le apprezza così tanto.

E proprio mentre Joko precisava che l’unico suo terrore fosse incontrare Razzi in giro per la città, ecco che il dittatore si assopiva, per colpa forse della solita notte brava con tutte le soldatesse del suo esercito, entusiaste di essersi fatte ingravidare dall’unico maschio alfa presente sul loro territorio. Una pennichella che, purtroppo, a Joko Ono è costata molto cara.

Appena notato che il Caro Leader se la ronfava alla grande, tutti i presenti hanno fatto finta di dormire, per timore di sue rappresaglie, e il povero relatore è rimasto l’unico sveglio sul palco. La leggerezza ha portato i grandi ufficiali dell’esercito nordcoreano a fucilarlo, sventrarlo, farlo inseguire da cani robot, innalzarlo su di un pennone alto due chilometri tramite orifizio anale, lanciarlo dal ventisettesimo piano di una pagoda cinese, fargli vedere tutte le stagioni di Beverly Hills 90210 con questionario finale con domande a risposta multipla, iscriverlo a un corso di zumba in una classe con solo donne over 50 e dargli tre schiaffetti sulle terga in modo da non fare più ciò che ha fatto e imparare la lezione.

Kim Jong Un, al risveglio, ha molto lodato le gesta dei suoi ufficiali e gli ha regalato degli zii da compagnia. Successivamente è salito sul palco ed ha lanciato un’invettiva contro l’Europa, l’America, la Corea del Sud, lo Zimbabwe (complice il fatto che non riesca a pronunciarlo bene), Salsomaggiore Terme, i pantaloni a zampa d’elefante, gli elefanti a zampa di pantalone e Vladimir Putin, suo avversario nella conquista dei cuori dei commentatori di social razzisti italiani.

 

Davide Paolino