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Il Premier Conte non riesce ad accedere a sito con captcha “Non sono un robot”

Il Premier Conte non riesce ad accedere a sito con captcha "Non sono un robot" - Lercio

ROMA – Qualche sospetto era già trapelato nelle settimane scorse, ma ora sembra che sia arrivata la sconvolgente conferma definitiva: il premier Giuseppe Conte in realtà sarebbe un automa.

Le prime perplessità erano sorte durante un pranzo di lavoro, nel mezzo delle fasi concitate della formazione del governo giallo-verde. Il professor Conte sarebbe stato visto da più di un testimone “mangiare libri di cibernetica e insalate di matematica”. In un’altra occasione il premier sarebbe stato visto bere dell’olio lubrificante per motosega, per poi giustificarsi di fronte allo stupore dei presenti: “una manina deve aver manipolato il mio latte di mandorle”.

Ulteriori dubbi erano sorti dall’esame dei capelli: analisi di laboratorio avevano rivelato che hanno la stessa composizione di quelli di Big Jim. Alcuni però hanno obiettato che questa poteva essere una caratteristica comune a chi porta il suo cognome: anche l’ex CT della nazionale Antonio Conte infatti sfoggia una capigliatura polimerica. Il timbro metallico della voce del premier aveva rafforzato i sospetti: la registrazione di un suo discorso era stata sottoposta a un analizzatore di spettro, secondo il quale al si trattava di suoni emessi al 90% da un sintetizzatore.

La prova definitiva però si è avuta nella mattinata di oggi, durante un incontro con i giornalisti nello studio di Palazzo Chigi. Conte voleva accedere a una pagina del Blog delle Stelle, protetta dal captcha “Non sono un robot”. Il premier ha provato più volte a cliccare sulla casella di spunta, ma senza successo. Percependo la sua crescente difficoltà un giornalista, Riccardo De Cardi, ha chiesto al Presidente del Consiglio se volesse fare un pausa: “Alla buvette di Montecitorio hanno ostriche crude e anatra bollita”. A quelle parole i circuiti di mille valvole del premier hanno iniziato a surriscaldarsi e un fumo acre è uscito dai suoi occhi e dalle sue narici.

Una sirena di allarme ha risuonato per tutto Palazzo Chigi e in pochi minuti alcuni tecnici della Casaleggio & Associati sono arrivati nello studio del premier, chiedendo a tutti i presenti di uscire il prima possibile. Avvolto da fitte volute di fumo acre, Giuseppe Conte è riuscito a pronunciare le sue ultime parole, prima di essere disattivato: “Ho visto cose che voi umani non potreste immaginare: navi di immigrati in fiamme respinte da Salvini al largo dei bastioni di Orione. E ho visto gli occhi di Toninelli balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.”

Andrea Michielotto