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Governo, Mattarella indice nuovo giro di consultazioni: “Mi ero abituato ad avere gente per casa”

Governo, Mattarella indice nuovo giro di consultazioni: "Mi ero abituato ad avere gente per casa” - Lercio

AVVERTENZA: La lettura del seguente articolo va accompagnata dal brano a questo link

Roma – Molti avrebbero voluto chiuderlo nell’armadio fino alle prossime elezioni, tirarlo fuori solo per il discorso di fine anno e riporlo tra la naftalina.
O, magari, fargli trascorrere i prossimi mesi a vagare per le 13.428 stanze del Quirinale, incontrando ogni tanto qualche corazziere che non potrebbe rispondere al suo saluto, figuriamoci scambiare quattro chiacchiere con lui.
Sarebbe stato l’uomo più solo di Roma, solo come nemmeno Ignazio Marino quand’era sindaco della capitale.
Ma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non ci sta e, ormai abituato alla compagnia e al via vai di questo o quel protagonista politico, ha deciso di indire un nuovo giro di consultazioni con le forze politiche allo scopo di formare un nuovo esecutivo: “Ho anche tolto il nylon dal divano del salotto buono” – ha dichiarato il capo dello Stato – “per cui ormai tanto vale usarlo”.

Mattarella è sempre stato un uomo schivo, talmente schivo che i ragazzi lo prendevano in giro dicendo che la sua immagine non veniva riflessa negli specchi, il suo unico passatempo era osservare come si comportano i bambini a scuola fissandoli dai suoi ritratti appesi nelle classi, ma in questi due mesi ha scoperto che gli piace ricevere gente a casa, ascoltare le vuote promesse dei delegati annuire in silenzio e nel mentre fantasticare sulle torture medievali che potendo gli infliggerebbe.
Adora i battibecchi interni alla delegazione tutta testosterone del PD: quello alto che crede di contare qualcosa, quello basso che sa di non contare una minchia ma cerca di non farlo vedere, quello che non si capisce se abbia i baffi o no e quello che ormai ha più figli che elettori.
E cosa dire dei rappresentanti del centrodestra, con quello che ha 5 anni più di lui ma lo tratta come se fosse suo nonno, e quello fosse il suo divano? Per non parlare delle sue accompagnatrici, una che sta ancora cercando il tunnel che collega la Svizzera con l’Abruzzo e l’altra che pare sempre un cerbiatto che sta attraversando la strada di fronte a un tir.

Ma la mia preferita, anche se non dovrei dirlo” – prosegue il presidente – “è la delegazione del M5S. Con quello dal corpo di bambino che vuole mostrarsi tutto sicuro di sé pensando che io non veda l’auricolare che tiene in un orecchio, la ragazza con lo stesso cognome del garante del movimento, che se nel recente passato lo avesse fatto il PD, con un delegato di nome Boldrini, si sarebbe scatenato il finimondo, e il terzo, quello riccio con gli occhiali, che ogni volta lo guardavo chiedendomi cos’avesse di strano e non riuscivo a capirlo finché non ho realizzato che ha gli occhi disegnati direttamente sulle lenti!

Insomma, il capo dello Stato non è assolutamente disposto a rinunciare a un simile spettacolo, e, a dispetto delle voci che lo danno per stressato e pronto alla fuga dal Quirinale, è consapevole che per lui ormai non c’è gioia più grande delle consultazioni di Governo, a parte quando ha l’occasione di premiare Bebe Vio: “L’unica nota dolente di queste visite” – conclude Mattarella – “è che il leader della Lega mi finisce sempre tutto il Maraschino”.

Augusto Rasori