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Giornalisti, cambia l’esame per il patentino: dopo lo scritto ci sarà la prova di Judo

odg che fanno judo autodifesa

[ROMA… aio, fermati!] – Una giornata senz’altro storica quella di oggi che ha visto l’Ordine dei Giornalisti cambiare il proprio statuto interno. Era dai tempi in cui soltanto i fascisti avevano l’onore di picchiare i giornalisti che non veniva cambiato regolamento per l’iscrizione dei professionisti all’albo.

Almeno due sono gli episodi chiave che hanno portato a questa decisione. Il 7 novembre 2017, quando il giornalista Piervincenzi fu aggredito da Roberto Spada con una testata a seguito di alcune domande riguardanti l’orientamento politico del clan e l’originalità di un tatuaggio maori sul polpaccio. Mesi dopo, al povero Piervincenzi, capitò un episodio simile di aggressione a Pescara: schiaffi e calci contro di lui e il cameraman. Oggi Piervincenzi afferma di essersi così abituato alle percosse che non va a dormire la sera se la moglie non gli molla almeno un ceffone o gli strizza un capezzolo.

L’ultimo episodio di violenza risale a qualche giorno fa. A Genova, Stefano Origone è stato assalito e picchiato da alcuni uomini in divisa durante gli scontri avvenuti in piazza Corvetto. A nulla sono servite le sue urla “Sono un giornalista, sono un giornalista! A differenza di Belpietro, io sono un giornalista”. Sfortunatamente alcuni colleghi, credendo si trattasse di una rievocazione storica della scuola Diaz, si sono attardati nel condurlo in ospedale.

Al pronto soccorso il malcapitato giornalista di Repubblica ha continuato a urlare “Sono un giornalista, sono un giornalista!” prima davanti al medico mentre alzava una pinza e poi davanti all’infermiere mentre alzava il volume della trasmissione di Paolo Del Debbio. 

Alla luce di questi spiacevoli circostanze, l’Ordine dei Giornalisti ha decretato che, oltre la normale procedura, per essere ammessi all’albo e ottenere il patentino da professionista, sarà necessario superare un esame di Judo, affinché l’aspirante reporter sia in grado di difendersi autonomamente.

L’esaminatore tenterà, nei confronti del candidato, diversi attacchi: dai canonici calci alle costole fino alla capocciata stile Spada, passando per casi storici come l’agguato a tre alla Matteotti. Propedeutico sarà il test della telecamera: diverse forze avverse tenteranno di scippare la telecamera al candidato che dovrà essere bravo a portare a casa la registrazione, a costo di versare a terra il corrispettivo di una donazione all’Avis.

Siamo certi che con questa dura selezione saremo in grado di contrastare le numerose violenze che avvengono ai nostri professionisti di settore”,  ha affermato il presidente dell’ODG mentre in sottofondo si sentiva distintamente urlare dall’aula dei test “Fermo! Sono un giornalista, sono un giornalista!”.

 

Mattia F. Pappalardo