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Gasparri rilancia: “Per contrastare l’aborto faremo il reddito di cittadinanza per i feti”

ROMA (Vaticano) – La svolta a destra degli italiani inizia a mostrarsi concretamente, ma senza esagerare. Giorgia Meloni ha chiesto ai suoi di usare la moderazione e subito Maurizio Gasparri, facendo tesoro del consiglio, ha cercato un modo gentile per picconare la legge 194: “Il reddito di cittadinanza per i feti”.

Abbiamo chiesto a un nostro “infiltrato” nella compagine di governo di spiegarci il senso di questa iniziativa.

Infiltrato: << Il senso di questa iniziativa? Semplicemente ribadire un concetto che per noi è fondamentale: la vita è sacra. Ma siccome siamo estremisti, applichiamo in maniera estrema anche questo concetto. >>

Redattore Lercio: << Può spiegarsi meglio? >>

I: << E’ molto semplice; noi ci occupiamo della vita, ma solo agli estremi. Sei un embrione? Allora hai il diritto di vivere e noi ti sosterremo con tutte le forze. Sei un feto? Allora noi ti diamo anche il reddito di cittadinanza, se necessario. Sei un anziano di 102 anni, con tre malattie terminali e ti sei rotto di soffrire? Eh no! troppo facile! Noi siamo quelli del “Boia chi molla” e non possiamo accettare che uno sia il boia di se stesso; e questo perché dobbiamo difendere la sua anima. D’altronde siamo anche cattolici, quando ci conviene. >>

RL: << Ok, capisco queste posizioni, anche se non le condivido. Però mi sembra una “difesa della vita” un po’ bizzarra; in pratica vi interessa solo l’inizio e la fine. Ma tutto quello che c’è nel mezzo?>>

I: << Esatto! Vede che ci capiamo? Francamente… ‘sti cazzi della vita delle persone! Se sei adulto, te la puoi cavare da solo. Per quello abbiamo pensato al reddito per i feti; non sia mai che i soldi li prendano quelle incubatrici umane chiamate donne! Poi magari trovano il modo di pagarsi un costoso asilo privato e riprendere subito a lavorare, e sviluppare un’eccessiva indipendenza economica dagli uomini. Quello che possiamo fare per le incubatrici è mandare un tecnico gratis se dovessero rompersi! Ahahahah! >>

RL: << Bella la satira di destra, davvero. Ma torniamo seri: voi avete espresso una premier donna, che rivendica il diritto di portarsi dietro la figlia di sei anni, anche quando viaggia all’estero, pretendendo che nessuno abbia nulla da ridire. Non vi sembra un po’ un controsenso? >>

I: << Affatto. E’ tutto perfettamente logico. Il discorso che le ho fatto prima vale solo per le persone comuni. Noi rivendichiamo il diritto di essere classisti. L’importante è che riusciamo a farci votare, inventandoci emergenze farlocche, come quella dei migranti. Del resto siamo cattolici, ma se annega qualche negro in mezzo al mare, non sarà mica colpa nostra?! >>

RL: << Scusi eh… ma che cazzo sta dicendo?! >>

I: << Sto dicendo che aspiriamo ad essere la destra peggiore d’Europa: ci inventiamo una società ideale, senza devianze e piena di vincoli e ostacoli, ma solo per gli altri. Perché tanto noi siamo la classe dirigente e quindi facciamo un po’ come cazzo ci pare. D’altronde fino a che ci votano, abbiamo ragione noi. >>

A quel punto “l’infiltrato”, vedendo che sono molto propenso a iniziare una lotta di classe, su due piedi, partendo dalla sua faccia, ha applicato la sua “exit strategy”. Prima mi ha indicato sulla sinistra un fantomatico “negro nudo che fa l’elicottero col cazzo davanti a una vecchietta” e subito dopo si è dato alla fuga, trasformandosi in liquame e svanendo nella fogna più vicina. Il modo tipico di certi politici di destra di cavarsi d’impaccio dalle situazioni più complicate.

Federico Graziani