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Galapagos, gruppo di tartarughe prende le distanze dal logo di CasaPound

Tortuga Bay, Santa Cruz Island (Galàpagos)  – “… Quindi, e concludo, che nessuno si azzardi ad associare, anche solo mentalmente, il concetto di ‘tartaruga’, di mare o di terra che sia, al logo di un partito di estrema destra e di chiara matrice neofascista come CasaPound Italia”.
È l’ultima frase di un lungo comizio cominciato il 26 dicembre 2003 e conclusosi proprio in questi giorni a ridosso delle imminentissime elezioni politiche italiane. Il 26 dicembre 2003, infatti, a Roma fu fondato CasaPound e registrato il logo dell’allora primo centro sociale di ispirazione fascista, suscitando immediatamente la reazione delle tartarughe. [1]

Jean-Luc-Iannon
Jean-Luc Iannon, leader di Potere alle Testuggini

A pronunciare queste parole da una delle più belle e incontaminate spiagge dell’arcipelago è Jean-Luc Iannon, un anziano esemplare di tartaruga gigante delle Galapagos, nonché attuale leader e portavoce unico di PaT, Potere alle Testuggini. PaT è una coalizione politica di estrema sinistra nata nelle isole Galapagos nel dicembre del 2017, a comizio quasi finito.
Cranio lucido, Ray-Ban, barba grigia lunga; Iannon ha spiegato, di fronte a una platea composta da altre otto tartarughe e un cormorano sporco di bitume, i perché di questa netta presa di distanza di Potere alle Testuggini dal logo di CasaPound Italia; e per farlo ci ha impiegato più di quattordici anni.

CasaPound-logo
Secondo Iannon, un ciccione sotto l’ombrellone [2]

Avete mai visto una tartaruga con il carapace ottagonale? No. -Eh ma lo hanno disegnato stilizzato perché è un logo!- mi direte. Ok, ma guardatelo bene, più che una tartaruga sembra un ciccione sdraiato a pancia in su che prende il sole sotto un ombrellone troppo piccolo dai disegni improbabili”. È uno dei passaggi più significativi dell’interminabile discorso di Iannon, era il 2008.
Inoltre, la tartaruga raffigurata sul logo di CasaPound è chiaramente una tartaruga marina. Le tartarughe marine, come tutti sanno, attraversano anche interi oceani per andare a deporre le uova: dunque sono dei migranti. Fate voi due più due”.
Poi ancora, siamo nel 2010: “Io stesso che sono una ‘tartaruga gigante delle Galapagos’ non sono nato nelle Galapagos, sono originario delle Antille Francesi. Nel 1749 sono dovuto fuggire da balenieri, pirati e bracconieri: ho sempre avuto il terrore di finire bollito dentro qualche pentolone o, peggio ancora, di diventare un pettine.”
Nel giugno del 2013, Jean-Luc Iannon ha trovato persino il tempo per raccontare un divertente aneddoto personale non legato alla  polemica con CasaPound. “Pensate, sono così vecchio che da giovane mi è capitato di vedere Charles Darwin in persona. Fresco di laurea, masticava qualsiasi tipo di foglie e correva nudo per le isole con in mano un retino per farfalle. Grasse risate quando incrociava maschi di iguana durante la stagione degli accoppiamenti”.

Silenzio di tomba dall’Italia, nessun commento ufficiale per il momento dal quartier generale di CasaPound. Solo un tweet piccato della soubrette e influencer croata Nina Moric: “Premesso che ero convinta che le Galapagos fossero nell’Adriatico, quelle tartarughe dovrebbero starsene zitte perché sono povere. È così e basta”.

Fonti non ufficiali, però, parlano di attivisti che si stanno già mobilitando per organizzare rappresaglie nei negozi di animali esotici della capitale e delle maggiori città italiane: l’obiettivo è picchiare qualsiasi esemplare di tartaruga presente sul territorio italiano “per raddrizzare la corazza a quei mammiferi traditori!”, si legge sui volantini distribuiti dai banchetti di CasaPound sparsi ovunque nelle reti fognarie del Paese.

Andrea Canavesi

[1] I centri sociali di ispirazione fascista si differenziano dagli altri centri sociali per il fatto che i tossici che li frequentano si bucano tenendo il braccio alzato a 45 gradi.
[2] Secondo lo psichiatra forense Vic Lattanzi “CasaPound ha scelto la tartaruga perché li rappresenta fisicamente. Duri fuori, viscidi dentro e se li giri al contrario possono morire“.