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Evoluzione: tra 100.000 anni gli avvocati perderanno gli artigli

Evoluzione: tra 100.000 anni gli avvocati perderanno gli artigli - Lercio

Beag (Le) – Sin dai tempi di Charles Darwin l’evoluzionismo si è dimostrato una scienza dalle capacità divinatorie. Fu il naturalista britannico il primo a ipotizzare l’esistenza di primati meno progrediti dai quali deriva l’uomo. Esistenza dimostrata inconfutabilmente con la scoperta nel 1989 del primo tesserato della Lega Nord. Nel 1929 il professor Costante Variabile concluse i suoi studi sull’ecosistema del Mediterraneo affermando che la presenza del pesce violino implicava necessariamente l’esistenza di un pesce archetto. La misteriosa specie fu individuata oltre 20 anni più tardi, in una rara anguilla di mare che si struscia sul pesce violino per motivi sessuali, sotto gli occhi vigili di un’altra curiosa specie dei nostri mari: il pesce guardone.

Gli ultimi decenni hanno visto il fiorire di numerosi studi di ‘previsione scientifica’ sull’evoluzione delle specie nel futuro, come l’ultimo condotto dall’equipe dell’antropologo statunitense Al Tareeny. I risultati di queste previsioni sono sconcertanti: i più terribili predatori bipedi moderni, gli avvocati (con le ulteriori specializzazioni in consulenti amministrativi, divorzisti, esperti di vendite piramidali e senatori), perderanno gradualmente tutte le lo armi naturali quali artigli, zanne, lingua biforcuta, cuspidi e ghiandole velenose. Secondo Al Tareeny il fenomeno è irreversibile e legato agli espedienti molto più efficaci e letali che questi predatori hanno elaborato: corruzione, conti in banca, citazioni in giudizio, querele e L’Isola dei Famosi.

Purtroppo nessuno di noi potrà mai verificarne la veridicità, ma l’ipotesi rimane affascinante. Se fra qualche decina di migliaia di anni gli avvocati si evolveranno in creature più simili agli esseri umani il mondo celebrerà gli studi di Al Tareeny, che nel frattempo però deve difendersi da una grave minaccia: 666 avvocati si sono ritenuti diffamati dalle sue ricerche e lo hanno citato in giudizio, chiedendo un miliardo di dollari di risarcimento e il diritto di bere il suo sangue.

Gianni Zoccheddu