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“È colpa della droga”: PM dello stupro Genovese convoca come testimone la cocaina

Foto di succo da Pixabay

Milano 2 C-B. – “Se ho fatto quello che mi contestate è stata colpa delle droghe”, È stata questa sin dall’inizio la difesa di Alberto Genovese, l’imprenditore milanese di adozione accusato di aver stuprato e tenuto sotto sequestro per 20 ore una 18enne nel suo appartamento. L’alloggio del facoltoso ex fondatore di Facile.it, dove si sarebbe consumata la violenza, era conosciuto come Terrazza Sentimento e frequentato da moltissimi Vip tra cui, Belen, Alba Parietti, Gianluca Grignani e Carlo Cracco. Quest’ultimo ha dichiarato di essersi trovato a una di quelle feste per un servizio di catering, un po’ perché Genovese era così ricco che chiamava Cracco solo per farsi preparare il latte coi Corn Flakes, un po’ perché a quelle feste non mangiava nessuno.

Secondo la procura di Milano, nel superattico con vista Duomo si organizzavano festini a base di droga e sono fortissimi i sospetti che proprio la droga organizzasse quei festini. Per questo, tutte le droghe presenti alla serata sono state convocate e ascoltate dai PM, in particolare la cocaina e la ketamina . Stando alla difesa pare proprio che la cocaina, quella rosa, abbia giocato un ruolo predominante nella vicenda; dai primi racconti infatti è altamente probabile che la sostanza abbia approfittato di un momento di distrazione del giovane imprenditore, definito un vulcano di idee da un giornalista che è un vulcano di merda, per introdursi nelle vie respiratorie e renderlo inconsapevole al punto da non riconoscere “il disvalore delle sue azioni”. Che poi è quello che fa la cocaina, quando la fumi.

Come ha riportato Geppi Cucciari nel suo quiz, tutto è partito da una segnalazione di Roberto Bolle, che a causa del rumore proveniente dall’appartamento di sopra, aveva notato un ulteriore rigonfiamento del pacco. Il ballerino ha prima provato, come nei migliori condomini, a dare con estrema eleganza dei colpi sul soffitto con il manico della scopa. Nonostante il pregevolissimo gesto tecnico, questi non hanno sortito il minimo risultato, così Bolle si è piroettato in soggiorno e ha chiamato la polizia. Poi, sempre Geppi Cucciari ha ricordato durante un simpatico siparietto in Rai quanto si dorme bene senza che qualcuno stupri una diciottenne nell’appartamento a fianco.

Ora Genovese si trova in carcere e si è mostrato “disperato” per via dei suoi problemi con la droga che vanno avanti da almeno quattro anni, ma senza mai picchiarli né legarli col guinzaglio. Quindi da buon tossico, ha subito tentato di scaricare sulla vittima parte delle responsabilità e ha interrotto almeno una decina di volte l’interrogatorio perché continuava ad arrotolare un pippotto con la sua deposizione.

Vittorio Lattanzi