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Distanziamento sociale. Ryanair elimina cabina piloti per aumentare lo spazio tra i passeggeri

Foto Credits: Matt Brown

Dublino – “What the fuck, even the duck?!” Pare che sia questa la frase pronunciata dal boss di Ryanair, Michael O’Leary, quando ha scoperto che persino delle anatre a passeggio per le strade di Limerick durante il lockdown erano in grado di mantenere il distanziamento sociale, mentre la sua compagnia aerea low cost non voleva minimamente saperne di adottare provvedimenti che favorissero tale pratica allo scopo di ostacolare la diffusione dell’epidemia di Covid-19.

L’amministratore delegato, famoso anche per le sue dichiarazioni shock come: “Di solito i terroristi sono musulmani”, “Ryanair trasporta tante culture diverse sulle spiagge della Spagna, della Grecia e dell’Italia, dove queste si accoppiano e copulano nell’interesse della pace paneuropea” e “Se le vendite di bevande a bordo crollano, facciamo in modo di far creare ai piloti un po’ di turbolenze. Di solito fa aumentare le vendite”, dopo aver visto i composti pennuti zampettare tenendosi alla debita distanza di almeno 100 cm tra loro, si è sentito punto nell’orgoglio e ha compreso che forse persino una compagnia area irlandese avrebbe potuto sforzarsi un po’ di più.

La prima idea del vulcanico O’Leary è stata dividere a metà i posti tra interni ed esterni all’abitacolo, proponendo di far pagare per questi ultimi un sovrapprezzo perché panoramici, ma il direttore del reparto meccanico ha bocciato questa ipotesi: avere 90 persone sedute sulle ali potrebbe pregiudicare la stabilità del velivolo.

Potremmo imbarcarne metà in stiva!“, ha suggerito il direttore del marketing. Idea scartata sul nascere perché il rigidissimo regolamento della compagnia vieta di stivare bagagli superiori ai 20 kg. “Dividiamo i passeggeri in tranci da massimo 20 kg l’uno!” ha esclamato O’Leary, ma a quel punto è intervenuto il direttore del reparto pulizie, che ha sottolineato come i costi dell’azienda per ripulire la stiva da tutto quel sangue avrebbero ridotto i margini di guadagno dello 0,12% “Allora potremmo metterci i bambini! – ha rilanciato entusiasta il direttore della logistica – il nostro sito parla di Bagagli da stiva per bambini“. “Sì, ma sono i bagagli, per bambini, non i bambini veri e propri – ha ribattuto il direttore delle interpretazioni – si tratta di seggiolini, passeggini etc.” “Poi avete idea di quanto sporchino i bambini e di quanto costerebbe pulire dopo ogni volo?”, ha ribadito ancora una volta il direttore delle pulizie.

E se accettassimo a bordo solo i passeggeri che rientrano nelle misure canoniche di 55cm x 40 cm x 20 cm?“, ha ponderato il CEO, ma questa eventualità è stata respinta dal direttore dei rapporti esterni: “Le associazioni per i diritti civili ci accuserebbero di bodyshaming e anche di bodyshaping“.

Dopo diversi drammatici minuti, il direttore dei rapporti sindacali ha interrotto il silenzio irreale calato sulla sala riunioni: “E se eliminassimo la cabina di pilotaggio? Lo spazio ricavato servirebbe a distanziare un po’ i sedili dei passeggeri“.

Sì!” – ha esclamato O’Leary raggiante – “E potremmo reclamizzare i nostri voli come i primi senza pilota!

Capo, però dei voli senza pilota su Boeing 737 al momento non sono realizzabili“, ha osservato il direttore del reparto problemi pratici.

Useremo degli ipnotizzatori, – ha proseguito O’Leary senza perdere lo slancio – fingeranno di essere le hostess e gli steward che spiegano dove sono le uscite di sicurezza, ma in realtà convinceranno i passeggeri di essere in volo per un’altra città. Bene, ragazzi, direi che ci siamo. Vi ringrazio tutti per la collaborazione“.

Nel frattempo, fuori dalla sala riunioni, Eddy Wilson, successore di O’Leary ha chiesto alla segretaria: “Il boss c’è?

Sì ma è impegnato in una di quelle sue tipiche riunioni in cui parla da solo

Augusto Rasori