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“Dio Keynes! Dio Keynes!” chiude la BCE, la rabbia di Draghi in un tweet

"Dio Keynes! Dio Keynes!" chiude la BCE, la rabbia di Draghi in un tweet - Lercio
Foto Credits: INSM/flickr

FRANCOFORTE – È decisamente critica la situazione in cui verte la Banca Centrale Europea, dopo che la crisi economica ha raggiunto il settore delle banconote a colori, da tempo schiacciate dalla spietata concorrenza delle fotocopie in bianco e nero.
Lo scenario di bilancio che si prospetta non lascia spazio a spiragli di miglioramento e porterebbe in breve termine al fallimento dell’istituzione comunitaria. Come se non bastasse, ad aumentare la gravità del tracollo finanziario ha contribuito l’agenzia Standard & Poor’s, declassando il rating della banca da “Ah, però” a “Mah”.

Risulta incredibile il modo in cui gli oltre mille dipendenti dell’Eurotower sono venuti a conoscenza dei problemi, infatti questa mattina si sono recati tranquillamente al lavoro ma soltanto la macchinetta del caffè ha comunicato loro che l’attività di stampa avrebbe chiuso alle ore 15:30. Un fulmine a ciel sereno, con un preavviso talmente breve da non riuscire a sedersi per mesi. “Non ci hanno neppure inviato una lettera per avvisare che stanno ritagliando salari, condizioni di lavoro e licenziamenti alle esigenze specifiche di vassalli, valvassori e valvassini”.

Certo qualche sentore c’era. Perfino Mario Draghi vanta diversi stipendi arretrati, tuttavia in momenti così delicati si cerca spesso di guardare avanti e affidarsi alla fine mistica della crisi. La vicenda è calda, il sindacato attende un incontro per proporre le misure più adatte alla tutela dei lavoratori, come se il sindacato avesse ancora qualche potere.

In un mondo meno tonto – in tedesco tonto si dice dumm, ndr – al Presidente della BCE rimarrebbero almeno tre strade per il salvataggio del proprio culo.
Rompere il vetro e pigiare il pulsante rosso che alimenta l’economia, trovare un accordo con le istituzioni europee che mantenga valida la condizione di Homo Sapiens, oppure richiedere formalmente credito a basso interesse a un possibile prestatore di ultima istanza: Dio. Spiace però constatare che nel mondo dei Maiali, il primo proposito non è contemplabile dai Sacri Dogmi liberisti, il secondo obiettivo non si centra nemmeno in un bagno pubblico, e la terza soluzione risulta vana dal momento che il settore non dà garanzie di ripresa e, pertanto, Mario riceverebbe dal cielo un secco rifiuto: “È il capitalismo, bellezza”.

Il Presidente Draghi si trova sull’orlo del baratro ed è confuso. Comunica solo su Twitter. “Per risanare i debiti ero disposto a fare il cameriere di sabato e domenica, Dio Keynes! Il weekend, Dio Keynes!”. Bestemmie pesanti che non eviteranno l’insolvenza, ma che stanno avendo conseguenze positive sui mercati.

Federico Righi