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Diagnosticata l’Eurospinfobia, la paura di chi ti chiede gli spiccioli fuori dai supermercati

Diagnosticata l'Eurospinfobia, la paura di chi ti chiede gli spiccioli fuori dai supermercati - Lercio

La XenoEuroSpinfobia o più semplicemente Eurospinfobia è stata diagnosticata solo di recente e appena inserita tra le fobie del nuovo millennio ed è la paura incondizionata degli stranieri che ti seguono chiedendoti gli spicci del carrello appena usciti dal supermercato. La parola deriva dal greco Euros (Nome) Pinfobion (Cognome), professore di psicologia presso l’ateneo di Atene, colui che per primo ha raccolto preziosi dati che hanno portato alla diagnosi definitiva analizzando oltre 1000 pazienti che dimostravano psicopatologie simili.

Abbiamo chiesto maggiori informazioni al Dott. Nikos Anastopulos, terapista di fama internazionale che per anni ha lavorato nell’Inter di Moratti col difficile scopo di far integrare la miriade di giocatori di tutte le nazionalità, riuscendo infine a centrare l’obiettivo convincendo anche l’ultimo italiano (il presidente) a farsi da parte cedendo tutto ad una società cinese.
Il Dott. Anastopulos negli ultimi anni si è dedicato in prima persona ai disturbi della psiche del nuovo millennio come la Crucianveganfobia, le crisi d’Ansa (che ormai colpisce 7 giornalisti su 10), gli attacchi di Brazzers e la spoilerofobia.

“In Italia, l’Eurospinfobia colpisce 8 massaie su 10 dopo i 45 anni che spesso, in preda a queste paure irrazionali, necessitano di un accompagnatore per affrontare le situazioni temute e cercano quindi di coinvolgere i propri mariti o compagni

Impresa non sempre agevole, in quanto 8 uomini su 10, nella stessa fascia d’età, soffrono dell’arcinota Ikeafobia, sindrome che li induce a sottrarsi da qualunque impegno che possa avere riflessi negativi sulla sacralità della domenica di campionato.

Ma quali sono i sintomi della fobia? “Solitamente si tratta una reazione immediata e ingiustificate di ansia, che potrebbe raggiungere la soglia di gravità di un attacco di panico se non si ha la possibilità immediata di documentare e sentenziare postando tutto su una pagina social. Questo può, in casi gravi, ostacolare e interferire con la vita quotidiana. Come nelle altre fobie, la maggior parte delle persone affette da XenoEuroSpinfobia sono pienamente consapevoli del loro disturbo, ma stranamente, anziché evitare gli elementi che lo innescano, tendono ad amplificare le occasioni in cui la fobia si manifesta e scegliendo consapevolmente di convivere con il disturbo, piuttosto che rinunciare ai centri commerciali”.

Il dottore spiega che è soprattutto la sfera privata e la propria immagine a pagarne le peggiori conseguenze, senza considerare le complicazioni ambientali:“Di questo passo la gente tornerà a comprare nelle piccole botteghe, le piccole attività rifiorirebbero economicamente e potranno tornare a fare cazzate come allargarsi o peggio specializzarsi, le famiglie potrebbero tornare a vivere i centri abitati e parcheggiare a cazzo sui marciapiedi e sulle strisce pedonali, è assurdo, io devo risparmiare 16 centesimi di euro al kg sul cocomero!”. Ma Anastopulos parla di ‘percorso’ e non di cura, e si dice ottimista, anche se sui tempi di recupero non si sbilancia:“La psicoterapia cognitivo-comportamentale risulta efficace nel trattamento dell’eurospinfobia, ma mai quanto cambiare canale quando va in onda Quinta Colonna”.

 

Vittorio Lattanzi