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Crollo viadotto Palermo-Agrigento, Riina dal carcere: “Insufficienti i cadaveri nei piloni”

Crollo viadotto Palermo-Agrigento, Riina dal carcere: "Insufficienti i cadaveri nei piloni" - Lercio
(Foto: Tizio De Caio)

Scorciavacche (Pa) – I periti della procura di Palermo si apprestano ad effettuare le verifiche a seguito delle rivelazioni del boss di Cosa Nostra Salvatore Riina, per gli amici U Zu Totò. Secondo le prime indiscrezioni, il cedimento è probabilmente legato alla mancanza di scheletri umani nelle strutture, da sempre utilizzati nei grandi progetti di ingegneria civile

Riina ha affermato che i cadaveri “portanti” consentono di ottenere strutture più resistenti con un minor quantitativo di calcestruzzo. In passato il numero standard di cadaveri nelle colate di cemento veniva sempre rispettato, ma negli ultimi tempi Cosa Nostra avrebbe cambiato strategia: i costi per l’omicidio e l’occultamento di cadaveri sono notevolmente superiori a quelli di una bustarella per un assessore ai lavori pubblici.

La carenza di cadaveri nelle strutture portanti è solo uno dei metodi per lucrare illecitamente sugli appalti pubblici. Secondo uno studio della Dia negli ultimi anni la criminalità organizzata avrebbe messo le mani sul mercato dello smaltimento di materiali tecnologici. Nel documento si dice ad esempio che i vecchi videogiochi da bar, invece che essere smantellati, vengono riciclati come macchinette da video poker, con danni incalcolabili alla salute pubblica in tutta Italia.
In attesa di una stretta del Governo, che tarda ad arrivare, non possiamo fare altro che sperare in un rinsavimento collettivo, senza fare di tutta l’erba un fascio, punendo chi ha sbagliato, ma rispettando il ruolo fondamentale delle Istituzioni, come la Mafia e la Camorra.

Nicola Bellone – Ivan Schillizzi e Gianni Zoccheddu