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Crisanti avverte: “I brividi di Mahmood e Blanco possono essere sintomi del Covid”

Sanremo (Granducato di Amadeus) – Il 72° Festival della Canzone Italiana si è concluso con l’annunciata vittoria di Mahmood e Blanco. L’inedita coppia sarà chiamata a rappresentare l’Italia al prossimo Eurovision Song Contest di Torino e sembra che niente e nessuno ora possa frenare il suo cammino trionfale.

Niente e nessuno, tranne il principe dei profeti di sventura, il fuoriclasse degli uccelli del malaugurio, il campione dei menagrami: Andrea Crisanti. Il professore di microbiologia dell’Università di Padova ha subito gettato un’ombra sui due vincitori del Festival: “Penso che i brividi di cui parlano nel loro brano siano chiari sintomi di COVID-19.”

Secondo il virologo i cantanti potrebbero essere stati contagiati dalla variante Ariston del SARS-CoV-2 e ora sarebbero nel pieno della fase di incubazione del virus. Oltre ai brividi, ci sono infatti altri indizi che sembrano confermare la diagnosi: solo la nebbia cognitiva da Covid può spiegare versi come “Ho sognato di volare con te su una bici di diamanti”, a meno di ipotizzare che i due abbiano leccato il dorso di rospi allucinogeni o di Gianluca Grignani. Inoltre è evidente che siano colti da improvvisi attacchi di spossatezza: questo spiega perché più volte abbiano concluso le loro esibizioni sdraiati per terra.

Il noto parassitologo si è pronunciato anche sul conduttore del Festival: “Ora abbiamo fatto la terza dose di Amadeus, ma potrebbe essere l’ultima. L’OMS non ha ancora dato indicazioni chiare per un quarto richiamo: prevedo che possa essere riservato solo agli spettatori più fragili d’udito.”

Crisanti non è comunque l’unico virologo ad aver rilasciato dichiarazioni su Sanremo: altri illustri rappresentanti della categoria, probabilmente indignati per aver perso le luci della ribalta per una settimana, non hanno mancato di far conoscere il loro parere sul Festival.

Per Matteo Bassetti, Direttore della Clinica Malattie Infettive Policlinico San Martino di Genova e spogliarellista per addii al celibato, i numeri degli ascolti sono gonfiati: “Vengono contati come spettatori DI Sanremo anche quelli che sono spettatori CON Sanremo. In molte RSA la TV viene lasciata accesa tutto il giorno su Rai Uno, ma gli ospiti dormono già da ore quando inizia il Festival, raramente sono coscienti dopo la fine di Unomattina, a meno che non vada in onda La Signora in Giallo.”

Sulla stessa linea anche Alberto Zangrillo primario dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione Generale dell’Ospedale San Raffaele di Milano, presidente del Genoa e quasi medico personale di un Presidente della Repubblica: Il Festival è clinicamente morto. Nel mio ospedale la scorsa settimana non è arrivato neanche un paziente che fosse spettatore di Sanremo.”

Maria Rita Gismondo, responsabile di Microbiologia clinica e Virologia dell’Ospedale Sacco di Milano, nonché Presidente della Società Italiana Lettura Fondi di Caffè, dal canto suo ha chiosato: “Si è bloccato il paese per un Festival che è poco più di una normale rassegna canora”.

Andrea Michielotto