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Dopo i “No-cura” arrivano i “No-morte”: deceduti che rompono il cazzo anche all’obitorio

Foto Credits: P.J.L Laurens

Cadave (RE) – Non bastavano i cosiddetti “No-cura“, malati di Covid ricoverati in ospedale che oltre a respingere qualsiasi tipo di trattamento medico arrivano persino a rifiutare – nei casi più gravi – di farsi sedare e intubare, scegliendo così di morire soffocati.
A loro si aggiungono i “No-morte“, pazienti che erano malati di Covid e, nonostante siano deceduti, continuano a creare problemi anche nelle camere mortuarie.

L’allarme, sebbene per ora si tratti solo di pochi casi isolati, arriva da Cadave (Reggio Emilia) e a lanciarlo è un medico patologo nonché responsabile dell’obitorio del piccolo ospedale della cittadina emiliana, il dottor Goffredo Damerini.
Un fenomeno inquietante e inspiegabile” – racconta Damerini, soprannominato scherzosamente dai suoi colleghi ‘il cannibale necrofilo di Cadave‘ – “Tutto è cominciato giovedì scorso quando un defunto, che guarda caso si era già fatto notare in corsia per le sue posizioni negazioniste, usciva dal reparto di terapia intensiva non a piedi in avanti come tutti ma con il corpo ruotato di 180 gradi, di testa. Il giorno dopo” – continua Damerini – “ho notato sul pannello di controllo elettronico qualcosa di insolito nella temperatura di due celle frigorifere, che solitamente manteniamo tra i 2° e i 4° centigradi. Una risultava abbassata a -25° e appiccicato sullo sportello ho trovato un Post-it con su scrittoINIZIO A PUZZARE DI BRUTTO‘; viceversa, un’altra cella frigorifera presentava un bigliettino con su scritto HO FREDDO“, e la temperatura era stata alzata a 21°. Sabato due altri strani episodi: l’etichetta identificativa di una salma spostata dall’alluce al pene e due cadaveri ancora in rigor mortis posizionati come se stessero giocando a briscola seduti al tavolo delle autopsie. L’ultimo fatto bizzarro è successo proprio questa mattina: entro in ufficio e trovo la scritta sul muro ‘BURIONI SEI UNA TESTA DI CAZZO‘, eseguita a spruzzo con i liquidi di putrefazione”.

Il mio timore – ha poi concluso il patologo serial killer – è che in futuro possa emergere un altro fenomeno simile, quello dei “No-Purgatorio“, anime negazioniste che si rifiuteranno di espiare i loro peccati e che romperanno il cazzo a Catone Uticense“.

Andrea Canavesi