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“Contiene troppi riferimenti sessuali”. Facebook banna i suoi Standard della Comunità

"Contiene troppi riferimenti sessuali". Facebook banna i suoi Standard della Comunità - Lercio

Menlo Park (FB) – “Vogliamo rendere la nostra comunità più sicura” spiegano dal quartier centrale di Facebook “non c’è spazio per contenuti deplorevoli, sessualmente espliciti o filo-palestinesi. Questi sono i principi ispiratori dei nuovi Standard della Comunità con i quali il social network più frequentato del mondo intende limitare comportamenti impropri e abusi della piattaforma, riservandola quindi solo alle nobili e pacate riflessioni sulla superiorità della razza bianca. Nel mirino di Zuckerberg, tra gli altri, vi sono i contenuti sessualmente espliciti che potrebbero turbare i molti giovanissimi che quotidianamente frequentano gli ambienti ovattati e iperprotetti di internet, in cui i contenuti pruriginosi sono notoriamente banditi e introvabili.

La nostra regola fondamentale è vietare tutto quello che possa causare un’erezione ad un quindicenne, anche per non sovrapporci al core business di Instagramspiega uno dei responsabili della stesura dei nuovi Standard, Mr. O’Brien, “Ovviamente non possiamo controllare di persona ogni singolo contenuto pubblicato, per cui è stato necessario implementare un algoritmo in grado di fare una prima ‘scrematura’. Per settare correttamente il software, abbiamo fatto un test su tremila quindicenni e abbiamo sottoposto loro una serie di immagini e parole. Durante la prova, alcuni nostri dipendenti verificano l’eventuale formazione di barzotti oppure incrementi di umidità nell’area genitale delle cav… dei volontari”.

Ma le cose sono state più complicate del previsto: Una parte del campione originario risultava sessualmente sensibile anche alla parola ‘sorella’. Quindi abbiamo dovuto escludere dal gruppo tutti gli Amish e ripetere il test. Tanto quei retrogradi incestuosi bifolchi del cazzo non lo usano nemmeno, Facebook”.

“Durante la seconda prova abbiamo riscontrato problemi con le immagini relative agli ovini. Abbiamo quindi escluso i sardi, ma con sconcerto abbiamo scoperto che la parola ‘pecora’ continuava a provocare eccitazione nel gruppo degli abruzzesi. Ci siamo quindi arresi e abbiamo reintrodotto i sardi nel campione, vietando tuttavia la parola in questione oltre che i suoi diminutivi”.

Dopo aver ripetuto l’operazione centinaia di volte, gli sviluppatori sono riusciti a stilare un dettagliato elenco delle immagini e dei contenuti proibiti, tra i quali, per esempio, quelle riguardanti: genitali visibili, ano visibile e/o fondoschiena completamente nudo tranne se ritoccato su un personaggio pubblico, capezzoli femminili in vista, rapporti sessuali espliciti, definiti come situazione in cui bocca o genitali entrano nei genitali o nell’ano di un’altra persona o li toccano, erezioni, presenza di derivati di atti sessuali, stimolazione di genitali o ano, anche se sopra o sotto i vestiti, uso di sex toy, anche se sopra o sotto i vestiti, stimolazione di capezzoli umani nudi, smembramento, cannibalismo, feci, urine, saliva, muco, mestruazioni o vomito, affermazioni vaghe e allusive come “spassarsela stasera”, dettagli sessuali come la menzione di ruoli sessuali, posizioni o scenari a sfondo feticista, immagini che rappresentino in contemporanea Salvini e Di Maio.

Grazie all’attivazione dei nuovi Standard, sembrava che Facebook fosse quindi riuscita ad escludere tutti i contenuti non compatibili con i valori morali di Mark Zuckerberg, Taylor Swift, Diego Fusaro e dell’Ayatollah Khamenei.

La squadra di O’Brian non aveva però calcolato la potenziale carica sessuale proprio degli Standard. “Trovandosi ad analizzare la pagina contenente gli Standard della Comunità il nostro algoritmo si è soffermato a leggere l’elenco di tutti i riferimenti sessuali che avevamo proibito. In due giorni non siamo riusciti a fargli passare l’erezione, nemmeno mettendogli di fronte una foto di Gasparri”.

Francesco Conte e Daniele Primavera