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Conte diserta il Consiglio dei Ministri ma nessuno se ne accorge

Conte diserta il Consiglio dei Ministri ma nessuno se ne accorge - Lercio

ROMA – Piccolo imprevisto durante l’ultimo Consiglio dei Ministri del governo penta-leghista, riunito per giustificare l’ennesima inversione a U su una delle tante promesse fatte in campagna elettorale. La sedia del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, pezzo fondamentale delle stanze dei Poteri Forti nemici dei Poteri Forti, ieri risultava vuota, fatto che ha gettato subito tutti i ministri riuniti nell’indifferenza più totale.

Fonti interne hanno fatto trapelare alcune reazioni all’insolito evento. In base a quanto emerso finora, il Ministro per gli Affari Europei Moavero avrebbe commentato la vicenda con un lapidario “Ma quello non è il posto di quel signore col sorriso strano che ci tiene a farsi chiamare professore?”, a cui avrebbe fatto eco una sferzante dichiarazione del Ministro Toninelli “Sobrietà e Risparmio!”. Secca, invece, la disamina del Vicepremier Salvini: “Oggi che giorno è? Sono un po’ stordito, ieri sera io ed Elisa l’abbiamo fatto col taser”.

L’assenza di Conte è arrivata in un momento molto delicato per il Governo, impegnato ieri a decidere se schierarsi contro o a favore dell’obbligo vaccinale, stavolta sulla base dell’alternanza degli equinozi secondo il calendario Tolteco-messicano del 1179 a.C. Nonostante l’assenza del coordinamento del Premier, la discussione sul punto, iniziata con il richiamo di Toninelli “Sobrietà e Risparmio!” (che ha fatto guadagnare al Ministro per le Infrastrutture uno zuccherino), si è svolta come al solito, degenerando nella confusione più totale in un’atmosfera simile a “La Guerra lampo dei Fratelli Marx”: il Ministro della Salute Grillo ha proposto di rendere obbligatoria la vaccinazione degli operai Ilva e Toninelli ha proposto di sostituire il Ponte Morandi con un immenso scivolo per bambini (non vaccinati) su cui poter giocare e banchettare.

La seduta, verso la fine, si è impreziosita però con un colpo di scena degno di uno psicodramma: la ricomparsa di Giuseppe Conte, che avrebbe giustificato il suo ritardo scusandosi per aver “passato tre quarti d’ora a cercare di convincere la sicurezza del fatto che dovessi prendere parte a questo Consiglio, meno male che avevo con me le foto del giuramento nella mani di Mattarella”.

Sembra però che Conte sia stato giudicato come uno dei tanti scaltri foto bomber e immediatamente fermato dalla sicurezza, invocata da Giulia Bongiorno. Il Ministro per la Pubblica Amministrazione avrebbe infatti richiesto l’intervento degli agenti per bloccare quello che a suo avviso era “un manichino uscito da chissà dove; tanto lo sappiamo tutti che il Presidente del Consiglio è Matteo Salvini”.

Federico Graziani