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Cassazione: “Se il ristorante fa pagare il coperto piatti e posate diventano tuoi”

Cassazione: "Se il ristorante fa pagare il coperto piatti e posate diventano tuoi" - Lercio

Roma – Intascarsi bicchieri, piatti e posate dal ristorante non è più un reato. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, che era stata chiamata a pronunciarsi sul caso della 44enne Mira Colbleid, condannata dalla Corte d’Appello di Carugate il 14 novembre 2015 a tre mesi di reclusione. La donna era stata rinviata a giudizio perché rea di aver occultato stoviglie dal ristorante dove aveva passato una serata con suo marito e gli altri colleghi di lavoro. Secondo la Corte il coperto applicato al conto dei ristorantinon è un’assicurazione e € 2.50 nel caso specifico dei Colbleid coprono abbondantemente l’ammanco: la sentenza sancisce che se un cliente a cui viene applicato il balzello rompe un piatto o un bicchiere, non deve risarcire nulla perché le stoviglie sono già sue dal momento in cui apre il menù per ordinare.

Una sentenza che ha lasciato di stucco i ristoratori e che ha messo i sindacati sul piede di guerra: “Una decisione come questa lascia aperte le porte a scenari apocalittici – risponde il sindacalista Christian Vaucher – i clienti potranno addirittura ordinare solo il coperto e portarsi via tutto quello che trovano sul tavolo” e lancia una frecciatina al giudice: “Il coperto non sarà un’assicurazione ma non è neanche una portata!”. La decisione della Cassazione ha tenuto conto della depenalizzazione del reato attuato dal decreto legislativo n.678 del 2016, nei confronti di chi puntualmente sgraffigna le stoviglie nei luoghi pubblici, ma soprattutto nei confronti di chi ruba mele. Preso atto di questa riforma, i giudici hanno dunque stabilito di annullare senza rinvio la condanna inflitta alla donna in secondo grado “perché il fatto non è previsto dalla legge come reato .

La Colbleid lavora ormai da 4 anni con il circo Inner come valletta e assistente del lanciatore di coltelli italo-statunitense Antonino Colblade in arte Tony Colbleid, con cui è spostata da 6 anni: “Tra allenamenti e spettacoli non abbiamo mai un giorno libero, in quel weekend il circo era chiuso, erano 3 anni che non cadeva un trapezista e volevamo festeggiare, ci hanno trattato come ladri” aveva dichiarato suo marito. Durante la cena, la Sig.ra Mira aveva fatto sparire tutti i coltelli perché dopo l’ultima uscita tra colleghi – per un giorno di chiusura quando Norbert il clown si impiccò con le briglie dei pony – suo marito, alticcio, pretese di esibirsi lì su due piedi nel ristorante e questo le causò 16 punti e un tendine lacerato, che ancora oggi le impedisce di fare il dito medio senza alzare anche il mignolo. Dopo aver portato il conto, il titolare del ristorante aveva notato la sparizione di 11 posate (9 coltelli e 2 forchette, poi ritrovate sulla sedia di Haasna Paresh, il fachiro, che le aveva solo usate come cuscino per stare più comodo) e aveva chiamato le forze dell’ordine per sporgere denuncia.

I giudici della Suprema Corte hanno eliminato gli effetti penali della condanna per furto d’arma bianca: a Tony e Mira Colbleid verrà inflitta comunque una contravvenzione che potrà variare tra i 500 e i 3mila euro perché  il clown nano aveva parcheggiato per abitudine la loro auto in un posto per disabili. L’ammontare esatto dell’ammenda sarà determinato a giorni dal prefetto, appena sarà atterrato dopo esser stato sparato al posto della donna cannone.

Vittorio Lattanzi